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Data: 03/02/2023 12:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli
Cos'è la rivalutazione monetaria[Torna su]
La rivalutazione monetaria è un valore che si aggiunge al valore nominale di un credito in ragione delle modifiche (normalmente nel senso del deprezzamento) che lo stesso subisce con il passare degli anni. In altre parole, essa può essere definita come una sorta di remunerazione dell'utilizzo del capitale nel corso del tempo, che tiene conto del mutamento dell'iniziale potere di acquisto. Il deprezzamento[Torna su]
Si è detto che generalmente le modifiche delle quali tiene conto la rivalutazione monetaria sono rappresentate dal deprezzamento del denaro, diretta conseguenza del pressoché costante aumento dell'inflazione, ovverosia dell'innalzamento del livello dei prezzi del complesso dei beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie. I debiti di valuta[Torna su]
Non tutti i crediti, tuttavia, sono soggetti a rivalutazione e, a tal fine, occorre avere bene a mente la distinzione tra debiti di valuta e debiti di valore. I debiti di valuta sono quelli in cui la prestazione pecuniaria è determinata nel suo ammontare in maniera chiara sin da subito ed è riferita con precisione a una somma di denaro ben determinata. Un esempio è quello dell'acquisto di un'automobile al prezzo di 20mila euro che il compratore deve corrispondere al venditore al momento della consegna del mezzo. I debiti di valore[Torna su]
I debiti di valore, invece, sono quelli in cui la prestazione pecuniaria non è né liquida né agevolmente liquidabile. Essi, piuttosto, hanno come oggetto l'equivalente del controvalore di un determinato bene espresso in denaro e, pertanto, vanno determinati a seguito di una valutazione discrezionale e non sempre agevole. L'esempio che possiamo fare, questa volta, è quello del risarcimento per il compimento di un illecito extracontrattuale, anche se la determinazione in concreto di quali siano i debiti di valore è in realtà molto complessa. Quando si applica la rivalutazione[Torna su]
Come chiarito dalla Corte di cassazione già con la risalente sentenza numero 4637/1987, la rivalutazione monetaria ope judicis può essere prospettata solo ed esclusivamente per i debiti di valore. Solo questi ultimi, infatti, sono soggetti alle oscillazioni dell'indice dei prezzi al consumo dal momento in cui l'obbligazione sorge al momento in cui la stessa è monetizzata. Nel periodo intercorrente fra la liquidazione e il pagamento, poi, matureranno gli interessi. La rivalutazione dell'assegno di mantenimento[Torna su]
Tra i crediti soggetti a rivalutazione monetaria vanno ricompresi anche quelli connessi all'assegno di mantenimento. Infatti, l'articolo 5, comma 7, della legge numero 898/1970, stabilisce che la sentenza di divorzio "deve stabilire anche un criterio di adeguamento automatico dell'assegno, almeno con riferimento agli indici di svalutazione monetaria" e che resta in ogni caso fermo il fatto che "il tribunale può, in caso di palese iniquità, escludere la previsione con motivata decisione". Tali disposizioni, per analogia, devono essere considerate estese anche ai casi di separazione personale dei coniugi. Sostanzialmente, la rivalutazione permette di mantenere intatto il potere di acquisto dell'assegno di mantenimento e, a tal fine, viene calcolata considerando l'indice FOI periodicamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale e sul sito dell'Istat. Per approfondimenti leggi "La rivalutazione dell'assegno di mantenimento" La rivalutazione del canone di locazione[Torna su]
L'adeguamento Istat riguarda talvolta anche i canoni di locazione di un immobile, per i quali si può prevedere un aggiornamento annuale in ragione del tasso d'inflazione. La rivalutazione, tuttavia, in questi casi non è obbligatoria e, anche dove prevista, deve essere oggetto di espressa richiesta del locatore al conduttore. Come si calcola la rivalutazione monetaria[Torna su]
Come accennato sopra, per calcolare la rivalutazione monetaria è sempre necessario fare riferimento agli Indici dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati al netto dei tabacchi, a partire dalla data in cui è sorto il credito e tenendo conto solo dei mesi e non dei giorni (come invece avviene per gli interessi). Vai alla risorsa di calcolo per la rivalutazione monetaria |
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