Data: 08/06/2017 12:40:00 - Autore: Gabriella Lax
di Gabriella Lax - Un aumento vertiginoso della pedopornografia in rete e nel dark web con due milioni di immagini censite nel 2016, cifra raddoppiata rispetto all'anno precedente. In particolare, sulla pubblicazione delle foto dei figli sui social il Garante della privacy, Antonello Soro, lancia l'allarme pedopornografia e lo fa nella Relazione annuale al Parlamento, presentata a Montecitorio alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente della Camera Laura Boldrini. 

Qui il documento integrale sul sito del Garante

Pedopornografia e social

Per il Garante, i social network in cui i genitori sovente postano le foto dei figli rappresentano una fonte involontaria da cui attinge la pedopornografia. Da qui la richiesta di maggiore attenzione rispetto ai �grandi fratelli che governano la rete�, spiegando come �un numero esiguo di aziende, i monopolisti del web, possiede un patrimonio di conoscenza gigantesco� ed ha a disposizione �tutti i mezzi per indirizzare la propria influenza verso ciascuno di noi, con la conseguenza che un numero sempre pi� grande di persone potr� subire condizionamenti decisivi�. 

Privacy, minori e cyberbullismo

Nella sua relazione il Garante sostiene la nuova legge per arginare il triste fenomeno del cyberbullismo: �particolarmente positiva la scelta di coniugare un approccio preventivo e riparatorio � chiarisce Soro - grazie alla promozione dell'educazione digitale e alla specifica procedura di rimozione dei contenuti lesivi presenti in rete. Il meccanismo delineato evita una preventiva e generalizzata ingerenza da parte dei provider e tuttavia li responsabilizza su segnalazione degli interessati, anche se minori. L'Autorit� si impegna a svolgere l'importante funzione di garanzia assegnatale dalla legge, nella consapevolezza sia delle oggettive difficolt� tecniche sia delle necessit� di risorse adeguate ai nuovi compiti�.

Tutela della privacy e lotta la terrorismo

Per Soro la tutela della privacy � uno degli strumenti di cui non si pu� fare a ameno nella lotta al terrorismo. La relazione tra libert� e sicurezza � subito decisi cambiamenti dopo l'undici settembre, ma la realt� mostra come �di fronte alle nuove minacce, la privacy sia non solo possibile, ma addirittura indispensabile per rendere le attivit� di contrasto pi� risolutive, perch� meno massive e quindi orientate su pi� congrui bersagli. Per far s� che nella lotta al terrorismo siamo pi� efficaci, non meno liberi�.

Cybersecurity e possibili attacchi informatici

Il Garante Garante della privacy � intervenuto sul tema degli attacchi informatici ed ha premesso �Nelle scorse settimane l'attacco informatico attraverso Wanna Cry ha ingenerato allarme in tutto il mondo. Non sar� purtroppo l'ultimo�. Nel 2016 ci sono state segnalazioni per la violazione dei dati personali da parte di 15 soggetti pubblici e 43 fornitori di servizi di comunicazione elettronica; infrastrutture critiche sarebbero state oggetto del 15% di attacchi in pi� rispetto al precedente e sarebbero cresciuti del 117% quelli riconducibili ad attivit� di cyberwarfare, indirizzate a utilizzare canali telematici per esercitare pressione su scelte geopoliticamente importanti. Sempre nel 2016 gli attacchi informatici avrebbero causato alle imprese italiane danni per 9 miliardi di euro, tuttavia meno del 20% delle aziende fa investimenti adeguati per la protezione del patrimonio informativo. E il settore pubblico non risulta essere molto pi� efficiente, emerge dalla relazione. 

Fake news, no ai tribunali della verit�

Prolificano in rete le fake news. Su questo tema, le soluzioni non vanno ricercate nella via esclusivamente tecnologica, n� in quella penale che, afferma Soro �finirebbe con l'assegnare alla magistratura il ruolo di Tribunale della Verit�. Il punto � che sarebbe illusorio credere �che possano esistere nuove autorit� od organi certificatori della verit�. Servirebbe piuttosto �una strategia complessa e articolata, ma non per questo meno energica�, basata su �un forte impegno pubblico e privato nell'educazione civica alla societ� digitale�, dunque �sistematica verifica delle fonti e forte assunzione di responsabilit� da parte di ciascuno: dal singolo utente alle redazioni e, certo, ai grandi gestori della rete�. 


Tutte le notizie