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Data: 10/06/2017 22:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli di Valeria Zeppilli – Il prossimo 22 giugno entrerà in vigore il nuovo codice disciplinare per i dipendenti pubblici: il decreto legislativo numero 75/2017 (qui sotto allegato) è stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 130 del 7 giugno 2017 e si appresta, quindi, a divenire presto operativo. L'obiettivo è quello di rendere celere, effettiva e certa l'azione disciplinare e il licenziamento arriverà anche per scarso rendimento. Nuove regole per il pubblico impiegoPiù in generale, in attuazione della riforma Madia, il decreto legislativo è intervenuto a modificare il mondo del pubblico impiego, dettando delle nuove regole non solo in materia di responsabilità disciplinare, ma su tantissimi altri aspetti. Procedure concorsualiIn materia di procedure concorsuali, ad esempio, la riforma introduce dei meccanismi di valutazione che valorizzino l'esperienza professionale di chi ha già prestato lavoro flessibile in favore della Pubblica Amministrazione, con l'unica eccezione dei collaboratori diretti degli organi politici, e, per quanto riguarda il loro svolgimento, introduce la possibilità di procedervi in forma centralizzata o aggregata, la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca e l'inserimento dell'accertamento della conoscenza della lingua inglese e di altre lingue tra i requisiti di partecipazione o tra i titoli di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici. Piano triennale dei fabbisogniIl decreto legislativo introduce, poi, il "Piano triennale dei fabbisogni", ovverosia uno strumento dedicato al superamento graduale della dotazione organica come limite alle assunzioni, salvi i limiti di spesa. TecnologieLa riforma si occupa anche di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, dettando disposizioni volte a favorire un loro utilizzo ottimale, nei rapporti con i destinatari dell'azione amministrativa e non solo. Altre novitàIl decreto riforma anche il lavoro flessibile e prevede, tra le altre cose, il divieto a regime per le pubbliche amministrazioni di stipulare contratti di collaborazione. In caso di assenze per malattie, poi, l'accertamento medico legale sarà riorganizzato, mentre con riferimento ai disabili viene istituita una consulta nazionale che favorisca la loro integrazione nell'ambiente di lavoro. Infine, in materia di contrattazione integrativa, la riforma definisce le materie che ne restano escluse, al fine, tra le altre cose, di accelerare le procedure di negoziazione, garantire la semplificazione e valorizzare il merito e la parità di trattamento. Leggi anche: "Visite fiscali: dal 1° settembre all'Inps, approvate le nuove regole" |
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