Data: 12/07/2017 16:00:00 - Autore: Giampaolo Morini

Swap: contratti derivati

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Gli swap sono contratti in forza dei quali le parti si obbligano a eseguire reciprocamente dei pagamenti il cui ammontare e determinato sulla base di parametri di riferimento diversi. Il termine inglese swap, infatti, significa letteralmente scambio.

Essi si caratterizzano per essere contratti derivati, ovverosia, secondo la definizione economica comunemente accettata, contratti il cui valore "deriva" dall'andamento di quello di un'attività sottostante (cd. underlying asset) ovvero dal verificarsi nel futuro di un evento osservabile oggettivamente il cui valore varia in relazione all'andamento del valore del sottostante.

La relazione (rappresentata da funzioni matematiche) che lega il valore del derivato al sottostante costituisce il risultato finanziario del derivato (pay-off).

Contratti di swap: a cosa servono

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La finalità principale perseguita con la stipula di un contratto di swap è quella di assicurarsi contro determinati rischi connessi al rapporto sottostante.

Scendendo più nel dettaglio, gli scopi degli swap sono stati individuati nei seguenti tre:

  • riduzione del rischio di una perdita finanziaria (hedging)
  • profitto sulla variazione nel tempo di un prezzo (trading)
  • profitta sulla differenza, in un certo tempo, tra i prezzi sui due diversi mercati di acquisto e di rivendita (arbitraggio).

Oggetto dello swap

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Di norma, lo swap si configura come uno scambio di tassi di interessi, ma in alcuni casi esso ha ad oggetto uno scambio di crediti.

In tali ipotesi, è spesso presente una clausola che permette a uno dei soggetti di girare l'operazione di credito a un altro.

Swap e mutui

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È frequente che i contratti di swap abbiano come causa quella di copertura (c.d. hedging) del rischio di fluttuazioni dei tassi di interesse sui mutui in essere sfavorevoli ai mutuati ed allegati ai contratti di swap stessi.

A tal proposito va chiarito che se lo scopo, quindi la funzione obiettiva dei contratti di swap, è quello di (o meglio doveva essere quello di) difendere il contraente dal rischio di fluttuazione in peius per i mutuati dei tassi sui mutui in corso, la mancanza di colleganza con contratti di mutuo comporta come conseguenza la nullità degli stessi contratti di swap per mancanza di causa.

In altri termini la mancanza di mutui di riferimento ai contratti di swap, perché ad esempio giunti a naturale scadenza prima dell'esaurirsi degli effetti dei derivati, genera una sopravvenuta mancanza di causa e l'impossibilità dell'oggetto. E' noto, infatti, come il collegamento negoziale non incida sull'autonomia strutturale dei contratti, i quali – in sé perfetti e singolarmente produttivi di effetti giuridici – conservano una loro causa autonoma, una loro specifica individualità giuridica e restano soggetti alla disciplina propria del rispettivo schema negoziale. Nondimeno, poiché le parti perseguono un risultato economico unitario e complessivo - che viene appunto realizzato attraverso una pluralità coordinata di contratti - questi sono, al contempo, finalizzati ad un unico regolamento dei reciproci interessi (ex multis, Cass. 10.7.2008, n. 18884), e soggiacciono alla medesima sorte.

La "comunicazione" delle cause di invalidità, risoluzione o rescissione di uno dei negozi sull'altro (simul stabunt simul cadent) consegue, appunto, alla impossibilità di realizzazione dell'interesse perseguito dalle parti attraverso il coordinamento dei negozi collegati.

Insomma i contratti di swap di copertura esistono giuridicamente, a parere dello scrivente, fintanto che esistono i contratti collegati per i quali sono sorti, quindi ammesso (e non concesso) che la causa dei contratti di swap è valida, tali contratti potranno ritenersi tali e quindi produrre effetti fintanto che i contratti collegati, i mutui appunto, sono validi e producono effetti. Quindi appare lapalissiano concludere che i contratti si swap non possono sopravvivere ai contratti di mutuo per i quali sono sorti e per i quali esplicano la loro funzione economico sociale.

Tipologie di swap

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Gli swap possono essere di diverse tipologie.

Le principali sono le seguenti:

  • Interest rate swap, con cui le parti concordano di scambiarsi, in futuro e a scadenze prefissate, flussi di denaro, ai quali sono applicati interessi diversi,
  • Currency swap, che si caratterizzano per la denominazione dei flussi periodici in valute diverse,
  • Commodity swap, che si caratterizzano per avere alla base un'attività reale (ad esempio, un prodotto o una fonte di energia)
  • Equity swap, con cui le parti concordano di scambiarsi periodicamente dividendi e guadagni futuri in conto capitale di un investimento azionario contro un tasso di interesse (fisso o variabile) applicato a un debito di pari importo.

Si segnalano, poi, gli Asset swap e i Credit default swap.


Avv. Giampaolo Morini (foro di Lucca)

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