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Data: 12/07/2017 09:00:00 - Autore: Marina Crisafi di Marina Crisafi – I figli vanno affidati ad entrambi i genitori, anche se la madre ha uno stile di vita moralmente discutibile. Così, la Cassazione, con l'ordinanza n. 17137, depositata l'11 luglio 2017 (e sotto allegata) ricordando come solamente un pregiudizio certo e dimostrato per i minori può far venir meno l'affidamento condiviso. La vicendaLa Corte d'appello di Catanzaro con decreto confermava il provvedimento col quale, a modifica delle condizioni della separazione consensuale di due coniugi, disponeva l'affidamento esclusivo delle figlie minori al padre. La donna proponeva ricorso per cassazione, deducendo le illegittime modalità di audizione di una delle figlie, l'erronea valutazione delle sue dichiarazioni nonché l'insussistenza dei presupposti per l'affidamento esclusivo. La decisionePer la sesta sezione civile il ricorso della madre è fondato. La regola dell'affidamento condiviso dei figli minori ad entrambi i genitori, posta dall'art. 337 ter c.c. (applicabile ratione temporis), in funzione del diritto dei figli al mantenimento della bigenitorialità, è derogabile, a norma del successivo art. 337 quater c.c., solo, ove, ricordano gli Ermellini, la sua applicazione risulti pregiudizievole per l'interesse del minore. Tale disciplina, pertanto, è stata falsamente applicata dalla Corte territoriale, che ha focalizzato la sua attenzione non già, come avrebbe dovuto, "sulla sussistenza di un pregiudizio delle minori, che la norma impone dover esser specificamente esplicitato, ma direttamente sullo stile di vita della madre ritenuto 'non consono dal punto di vista morale' in riferimento ad imprecisate vicende relative al contesto familiare di appartenenza della stessa, e senza neppure considerare che le bambine sono collocate presso il padre". Per cui, il giudizio d'appello è da rifare e i giudici dovranno disporre l'affido condiviso, salvo che il padre non sia in grado di provare un effettivo pregiudizio per le figlie.
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