Data: 23/07/2017 15:00:00 - Autore: Francesco Pandolfi
Avv. Francesco Pandolfi - I presupposti per il riconoscimento del beneficio ex L. n. 104/92 sono consacrati nella sentenza n. 844 Tar Brescia, sezione 1, del 23 giugno 2017.
I quesiti di sempre sono: quando pu� essere concesso il trasferimento? Come posso sapere in anticipo se la mia domanda sar� accolta o bocciata?

Trasferimento legge 104: cosa bisogna sapere

Andiamo allora a vedere i dati normativi di base e i pi� noti principi giurisprudenziali, per utilizzare con profitto tutti gli argomenti utili e per aumentare le probabilit� di accoglimento della domanda:
a) l'art. 33 comma 5 della l. 104/92 prevede che il lavoratore [dipendente pubblico o privato che assiste persona con handicap in situazione di gravit�, coniuge, parente o affine entro il secondo grado, ovvero entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravit� abbiano compiuto i sessantacinque anni di et� oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti] ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro pi� vicina al domicilio della persona da assistere e non pu� essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede;
b) questa norma assegna un diritto al trasferimento subordinato al fatto che esso sia possibile con riferimento alla situazione degli uffici di cui si parla;
c) i parametri che pu� utilizzare l'Amministrazione per decidere sull'eventuale beneficio sono due: d1] le proprie esigenze organizzative ed operative, d2] l'effettiva necessit� del beneficio, per evitare un uso strumentale della disposizione normativa;
d) l'inciso "ove possibile" nel settore del pubblico impiego equivale a dire che, guardando la qualifica rivestita dal pubblico dipendente, deve esserci la disponibilit� nell'organico della sede di destinazione del posto in ruolo;
e) la corretta applicazione del punto "d" serve ad assicurare il proficuo utilizzo del dipendente che chiede il trasferimento;
f) attenzione a questa regola: il trasferimento ex art. 33 comma 5 � un diritto "non assoluto", ma se c'� disponibilit� di posti nella sede richiesta, diventa prioritaria e addirittura prevalente la necessit� di assicurare l'apporto assistenziale alla persona in difficolt� (rispetto ai trasferimenti da effettuarsi in base a interpelli periodici a livello nazionale);
g) � obbligatorio per l'Amministrazione spiegare accuratamente le ragioni dell'eventuale suo diniego;

h) l'Amministrazione deve esaminare approfonditamente la situazione di fatto in cui si trova il parente disabile;
i) l'Amministrazione esamina se in loco vi sono altri parenti che abbiano maggiori possibilit� di prestare un'effettiva assistenza;
k) non dimenticare che l'Amministrazione � obbligata a motivare in dettaglio le ragioni del suo no;
l) il diritto al trasferimento � soggetto ad una valutazione relativamente discrezionale dell'Amministrazione: questo significa che il vaglio passa per l'esame di due condizioni essenziali: l1] posto vacante e disponibile nella sede di destinazione, l2] assenso delle Amministrazioni di provenienza e destinazione;
m) da sapere che quando la persona portatrice di handicap ha altri familiari in loco e il richiedente non ha in precedenza prestato attivit� di assistenza nei suoi confronti, la p.a. pu� respingere l'istanza.

Cosa fare in pratica

Appare evidente che la "semplicit�" nella predisposizione di domande in questa materia � solo apparente: numerosi sono infatti gli aspetti da valutare, proprio per prevenire facili respingimenti dell'istanza.
Vista la quantit� di parametri in gioco, di ostacoli da superare e, soprattutto, di posizioni giurisprudenziali non sempre omogenee, forse affidarsi in anticipo ad un consulente esperto pu� essere di grande aiuto.
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