Data: 20/09/2017 17:30:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Stop adeguamento all'aspettativa di vita, una ricetta ad hoc per i giovani e uno sconto per le lavoratrici madri. Sono questi alcuni dei punti contenuti nella proposta unitaria presentata da Cgil, Cisl e Uil alla presidenza del consiglio dei ministri e al ministero del lavoro sui temi riguardanti il confronto sulla fase due della previdenza.

Proposte che, si legge nella nota congiunta della Triplice, "intendono superare le attuali rigidità e favorire il turnover generazionale per rendere più equo l'attuale sistema previdenziale".

Non solo. E' necessario, propongono i sindacati, porre fine "alle disparità di genere che ancora penalizzano le donne nel nostro Paese". Per cui, essendo riduttivo intervenire soltanto sul meccanismo dell'Ape sociale, suggeriscono una misura più ampia che riconosca un anno di anticipo per ogni figlio, fino a tre, oltre a un bonus contributivo per i lavori di cura. Bisogna poi, sostengono le tre sigle, intervenire con il varo di una riforma della governance di Inps e Inail, al fine di realizzare un sistema "efficiente, trasparente e partecipato". E, non ultimo, ripristinare "la piena indicizzazione delle pensioni introducendo un nuovo paniere e recuperando quanto perso in questi anni".

La scheda della proposta dei sindacati sulle pensioni:

Stop a innalzamento età

Primo punto della proposta riguarda il blocco dell'adeguamento dei requisiti di accesso alla pensione che decorrerà dal 1° gennaio 2019 (in base alle aspettative di vita).

Si chiede, nello specifico, di avviare un tavolo per rivedere l'attuale meccanismo di adeguamento dei requisiti all'aspettativa di vita sia per quel che riguarda la pensione di vecchiaia che per quella anticipata e per i coefficienti di rivalutazione.

Fino a 3 anni di anticipo per le mamme

Riconoscere alle lavoratrici madri il diritto ad un anticipo pensionistico rispetto all'età legale per accedere alla pensione di vecchiaia, pari ad 1 anno per ogni figlio, nato o adottato, e fino a un massimo di 3 anni.

Idem, per quanto concerne il requisito contributivo per l'accesso all'Ape Social.

Pensione di garanzia giovani

Quanto ai giovani, la ricetta della Triplice riguarda la riduzione dell'importo della soglia per l'accesso alle pensioni calcolate con il sistema contributivo (oggi pari a 1,5 volte l'assegno sociale per la pensione di vecchiaia e 2,8 volte per la pensione anticipata). Altro punto importante è la pensione contributiva di garanzia e la valorizzazione dei periodi di formazione con copertura dei periodi di mancato lavoro.

Rilancio della previdenza complementare

La proposta richiede anche interventi per rafforzare la previdenza complementare e rilanciare le adesioni. Si chiede, inoltre, l'equiparazione del trattamento fiscale dei dipendenti pubblici a quello dei lavoratori privati e la riduzione della tassazione sui rendimenti, oltre alla semplificazione della tassazione sulle prestazioni.

Separazione spesa previdenziale e assistenziale

Ennesimo punto della proposta sindacale è quello di separare la spesa previdenziale da quella assistenziale. Nello specifico, si chiede una verifica dei criteri di rappresentazione della spesa pensionistica utilizzati per le comparazioni internazionali in modo da escludere le voci non attinenti alle prestazioni pensionistiche.

Riforma Inps e Inail

Quanto agli enti previdenziali si chiede di favorire una rapida approvazione della riforma della governance di Inps e Inail.

Ripristino della perequazione

Altro punto è quello del ripristino della perequazione dei trattamenti pensionistici.

Ampliamento Ape lavoratori usuranti

Infine, ampliamento delle categorie di lavoratori usuranti che possono fruire dell'anticipo pensionistico ed emanazione del decreto di semplificazione delle procedure per il pensionamento in caso di lavori usuranti.


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