Data: 04/10/2017 16:00:00 - Autore: Daniele Paolanti

Avv. Daniele Paolanti - Il narcotraffico è un fenomeno criminale che nel corso degli anni ha assunto dimensioni sempre più inquietanti. La sua diffusione è esponenzialmente aumentata nel corso degli ultimi anni con il dilagante aumento del commercio illegale transnazionale di sostanze stupefacenti, soprattutto della cocaina. La polizia di Stato si prodiga continuamente per contrastare il fenomeno, collaborando all'uopo con le forze di pubblica sicurezza anche internazionali.

Anti-droga: come opera la Polizia di Stato

Nella vulgata sovente si usa il termine "antidroga" o "squadra antidroga" per designare l'unità che si prodiga al contrasto del narcotraffico. Quest'attività è normalmente posta in essere dalla squadra mobile la quale può essere coadiuvata finanche da altri uffici, come ad esempio i commissariati, i quali si prodigano per la prosecuzione di tale attività. Talvolta le sezioni della Polizia di Stato che si occupano di antidroga cooperano con un Servizio centrale operativo e della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa). Quest'ultimo è composto da personale interforze, comprensivo di agenti della Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Gli uffici della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga raccoglie i dati che provengono da tutte le forze di Polizia e svolge attività di coordinamento e di supporto anche internazionali.

Come si accede alla carriera di agente antidroga

Preliminarmente è opportuno sottolineare come sia necessario divenire agente di Polizia. L'agente di Polizia diviene tale dopo il superamento di un concorso pubblico per esami. All'esito del concorso i vincitori assumeranno il ruolo di agenti e saranno avviati alla carriera presso vari uffici. Acquisita l'esperienza e le qualifiche necessarie potranno essere impiegati nell'ufficio antidroga.

La Direzione Centrale per i servizi antidroga

Si tratta di un ufficio, come detto, interforze e quindi composto da agenti di vari corpi (carabinieri, guardia di finanza ecc.). Nasce con il D.M. 7 gennaio 1976 in attuazione dell'Articolo 7 della Legge 685/75 ed è composta da diverse sezioni tra le quali: Ufficio di programmazione e coordinamento generale; Affari generali ed internazionali; Studi, ricerche ed informazioni; Operazioni antidroga. Questa unità si occupa del contrasto alla diffusione di sostanze stupefacenti collaborando anche con forze UE ed extra UE, svolgendo attività di formazione del personale appartenente alla DCSA ed alle forze dell'ordine, del supporto logistico ai reparti operativi, della gestione dei beni sequestrati nel corso delle operazioni, nonché nella raccolta e nell'analisi degli elementi raccolti sul campo o dalle collaborazioni internazionali.

Profili normativi sul reato transnazionale di narcotraffico

La Legge 16 marzo 2006, n. 146 reca la "Ratifica ed esecuzione della Convenzione e dei Protocolli delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale, adottati dall'Assemblea generale il 15 novembre 2000 ed il 31 maggio 2001" ed all'art. 3 considera reato transnazionale quello "punito con la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, qualora sia coinvolto un gruppo criminale organizzato, nonché: a) sia commesso in più di uno Stato; b) ovvero sia commesso in uno Stato, ma una parte sostanziale della sua preparazione, pianificazione, direzione o controllo avvenga in un altro Stato; c) ovvero sia commesso in uno Stato, ma in esso sia implicato un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato; d) ovvero sia commesso in uno Stato ma abbia effetti sostanziali in un altro Stato".

Per detti reati è prevista una circostanza aggravante all'art. 4 della medesima legge laddove dispone che "Per i reati puniti con la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni nella commissione dei quali abbia dato il suo contributo un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato la pena è aumentata da un terzo alla metà. Si applica altresì il comma 2 dell'articolo 7 del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203, e successive modificazioni".


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