Data: 02/10/2017 21:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � � attesa entro met� novembre una delibera con il quale il CSM dovrebbe bandire 400 posti da magistrato onorario, per i quali il Ministero della giustizia ha gi� messo a disposizione 8,5 milioni di euro.

Si tratta della prima tappa del percorso che, a seguito dell'emanazione della riforma della magistratura onoraria di cui al decreto legislativo numero 116/2017, condurr� verso il graduale completamento della nuova veste disegnata per i giudici di pace, i magistrati onorari di tribunale e i vice procuratori onorari, fissato per il 2025, anno in cui le nuove competenze dei giudici di pace diverranno effettive.

La riforma in breve

In breve, le principali novit� della riforma sono rappresentate dalla realizzazione di uno statuto unico della magistratura onoraria; dalla riorganizzazione dell'ufficio del giudice di pace e del ruolo e delle funzioni dei magistrati onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari; dalla previsione di un quadro omogeneo dei compensi e di un regime previdenziale e assistenziale parametrato sull'onorariet� dell'incarico; dall'elencazione dei compiti e delle attivit� che il magistrato togato potr� delegare al magistrato onorario; dal riconoscimento della temporaneit� intrinseca dell'incarico e della natura formativa delle attivit� che i magistrati onorari svolgono presso le strutture organizzative di appartenenza.

Sciopero in atto

I diretti interessati della riforma, tuttavia, non hanno gradito le novit� che la stessa ha apportato e hanno iniziato una battaglia gi� prima del suo varo che � tutt'altro che sopita.

Oggi, ad esempio, essa � sfociata in uno sciopero rilevante, che interesser� le aule di giustizia sino al prossimo 6 ottobre e che gi� sta ovviamente paralizzando le udienze civili e penali.

Alla base del malcontento c'� la riforma in generale e, in particolar modo, gli aspetti relativi ai carichi di lavoro (due giorni di impegno alla settimana) e alla retribuzione (poco pi� di 16mila euro lordi, ai quali vanno sottratti il carico fiscale Irpef e i costi della previdenza).

Dopo lo sciopero, il passaggio successivo della protesta sar� quello di sbarcare dinanzi al Parlamento europeo, che il prossimo 22 novembre � chiamato a verificare se la recente riforma � conforme ai dettami dell'Unione Europea.


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