Data: 05/10/2017 22:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - L'imputato di stalking offre alla vittima 1.500 euro e lei rifiuta. Ma il reato viene comunque estinto. È quanto avvenuto a Torino, dove il tribunale ha pronunciato sentenza di non doversi procedere per via dell'estinzione del reato. E ciò nonostante il rifiuto della donna. Anzi, a seguito del suo diniego, la somma è stata depositata in un libretto di deposito, ed è stata giudicata "congrua" rispetto all'entità dei fatti dal gup.

In un passaggio della decisione (qui sotto allegata) si legge che "il risarcimento del danno può essere riconosciuto anche in seguito a offerta reale formulata dall'imputato e non accettata dalla persona offesa, ove il giudice riconosca la congruità della somma offerta».

Stalking: 1.500 euro per estinguere il reato

L'estinzione per riparazione anche del reato di stalking, denunciata da queste colonne, in tempi non sospetti (leggi: Stalking: reato cancellato con i soldi, anche se la vittima non vuole), ha sollevato già a suo tempo la levata di scudi da parte dei sindacati e delle associazioni contro la violenza sulle donne.

Cgil, Cisl e Uil, ricorda infatti la responsabile delle politiche di genere della Cgil, Loredana Taddei, avevano "denunciato l'introduzione dell'art.162-ter nella legge di riforma del codice penale e chiesto di escluderlo da quelli ricompresi". Poi il ministro Orlando a luglio aveva annunciato di essere 'aperto a modifiche normative' per arginare un 'rischio molto remoto', che remoto, come vediamo non è. E' poi seguito un assordante silenzio, che perdura da mesi'.

Sulla stessa lunghezza d'onde, Alessandra Menelao, responsabile nazionale dei centri di ascolto della Uil, Liliana Ocmin, responsabile donne, giovani e immigrati della Cisl, e la presidente di Telefono Rosa, Gabriella Carnieri Moscatelli, che chiedono al governo di correggere al più presto la norma sullo stalking inserita nel novero della giustizia riparatoria.

A parlare di pericoloso precedente in Italia è il Codacons per il quale la sentenza di Torino è "assurda", "sballata" e "rischia di incentivare episodi di stalking lanciando un messaggio sbagliato, quello che non si commette reato se, dopo aver molestato una persona, le si offre del denaro come risarcimento", spiega il presidente, Carlo Rienzi.

Di fatto, il giudice non ha fatto altro che applicare la norma ex art. 162-ter c.p. introdotta dalla riforma.

"Non è stato tradito lo spirito della legge, come sostiene la presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti – ha evidenziato la Taddei - è stata semplicemente applicata la legge". Per cui, ha concluso, "non si possono fare cattive norme e poi confidare nel buon senso dei giudici".


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