Data: 10/10/2017 22:00:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo -Entrerà in vigore da oggi, 10 ottobre, la fase di sperimentazione del sistema del vuoto a rendere (Var) su adesione volontaria e destinata a esercenti e produttori: la misura, le cui modalità di attuazione sono state disciplinate dal decreto ministeriale n. 142/2017 (in Gazzetta Ufficiale dallo scorso 25 settembre) ai sensi dell'articolo 219-bis del d.lgs. n. 152/2006, punta a prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio, favorendo il riutilizzo dei contenitori usati.
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Vuoto a rendere: come funziona?

In particolare il sistema del vuoto a rendere su cauzione varrà per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico da alberghi o residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo. In sostanza, gli esercenti che aderiscono alla filiera verseranno una cauzione contestualmente all'acquisto dell'imballaggio riutilizzabile pieno, con diritto alla ripetizione dell'importo versato al momento della restituzione dell'imballaggio vuoto.
Il valore della cauzione sarà parametrato a quello del "vuoto" e potrà variare da 0,05 euro per le lattine da 200 ml, fino a raggiungere 0,3 euro per le bottiglie da un litro e mezzo. Il decreto prevede anche tecniche di monitoraggio delle operazioni durante questa fase sperimentale per verificarne il funzionamento e, in futuro, estendere il meccanismo anche ad altri tipi di prodotto e tipologie di consumi.

I vantaggi del "Var"

Si tratta di un sistema che indubbiamente andrà a vantaggio dell'ambiente, ma porterà un ritorno in termini di immagine anche a coloro che decideranno di aderire: per incentivare la diffusione del sistema, infatti, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare potrà concedere, su richiesta degli operatori, il patrocinio e l'utilizzo di un apposito logo ministeriale atto a identificare e distinguere gli esercenti "eco friendly" che potranno esibirlo nel loro locale. Ancora, i titolari degli esercizi che decideranno di aderire saranno inseriti in un apposito Registro degli Operatori virtuosi, pubblicato sul sito istituzionale del ministero e aggiornato con cadenza mensile. L'operazione non dovrà andare a svantaggio del consumatore, essendo espressamente vietato l'aumento del prezzo d'acquisto delle bibite, ma al più incoraggiarlo a restituire l'imballaggio affinchè venga limitato l'impatto dei materiali di scarto sui rifiuti e valorizzata la raccolta differenziata. Tramite il sistema "Var", infatti, i vuoti potranno essere riutilizzati fino a 10 volte prima di diventare scarti.
Anzi, potrebbe arrivarsi a ipotizzate un sistema, sul modello di quello tedesco, che consenta anche ai supermercati di raccogliere i "vuoti" e restituire all'utente uno scontrino con il valore del contenitore reso che potrà essere utilizzato come sconto o buono per il pagamento della propria spesa alle casse.
L'apposito modulo di adesione (qui sotto allegato) compilato dagli interessati dovrà essere trasmesso, anche dai distributori di filiera di tipo lungo o ai produttori di bevande (in caso di filiera di tipo corto) oppure dalle associazioni di categoria, anche in forma aggregata, al ministero dell'ambiente.
Ancora, questi soggetti si occuperanno anche di inviare una relazione trimestrale a partire dall'avvio della sperimentazione del sistema del vuoto a rendere e una scheda, entro 30 giorni dalla conclusione del sistema, relativa all'intero periodo e riepilogativa della sperimentazione, oltre a una relazione illustrativa dello stesso. Tutti i dati saranno inviati telematicamente all'indirizzo vuotoarendere@minambiente.it o attraverso altre modalità indicate sul sito web del ministero.

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