Data: 30/10/2005 - Autore: Giovanni Falcone
Gi� da qualche anno, da pi� parti, avverto la diffusa lamentela, secondo la quale, il nostro tanto amato e bistrattato Mezzogiorno sarebbe privo di una ?Banca?. Secondo tali assertori, questa � la principale anomalia del mancato sviluppo nonch� il vero ostacolo per la crescita economica e sociale di tutte le Regioni meridionali e, indirettamente, dell'azienda Italia nel suo complesso. Se � vero che il problema sollevato � in parte innegabile, posto che oltre l'80% del sistema creditizio allocato nel Mezzogiorno � rappresentato da banche del nord, � altrettanto vero che, questo territorio non � dotato delle indispensabili infrastrutture ? materiali ed immateriali ? capaci di attrarre investimenti della specie. Ricordo tuttavia che, le poche banche di estrazione territoriali esistenti, registrano sofferenze sotto la media nazionale, sono ben patrimonializzate e con un buon management sicuramente in grado di competere con le restanti realt� nazionali. Lamentare oggi l'assenza della ?banca?, equivale a registrare un'apparente mancanza di iniziativa imprenditoriale sul territorio. A ben guardare, sono le stesse ragioni per le quali le imprese del nord, non delocalizzano a favore delle aree meridionali, a conferma che trattasi della faccia di una stessa medaglia. Detto questo, appare ragionevole desumere che la limitata presenza di Istituzioni creditizie nel Mezzogiorno costituisce l'effetto e non la causa che, a mio avviso, va invece ricercata nella insufficienza di investimenti pubblici sul territorio. Infatti, la mancanza di infrastrutture materiali, come un'adeguata rete di trasporti e collegamenti (porti e aeroporti, rete viaria e ferroviaria, rete idrica etc.), ovvero immateriali, come una giustizia pi� efficiente, un maggiore controllo del territorio da parte delle Forze dell'Ordine per meglio contrastare la criminalit� organizzata, rendono questo territorio lontano anni luce dal resto dell'Italia, per non parlare poi del contesto europeo. Ancora oggi, ahim�, si pensa di aiutare la crescita e lo sviluppo dell'economia meridionale attraverso finanziamenti in conto capitale, ove il rischio d'impresa � unicamente a carico dello Stato. E' una strada senza futuro, a lungo percorsa da circa mezzo secolo con risultati inesistenti o aleatori. L'esperienza maturata dovrebbe indurci a ritenere che tali aiuti pubblici servono solo ad alimentare il malaffare ed il clientelismo in danno della vera imprenditoria (1) (2). Il Mezzogiorno e per esso le risorse naturali quali le bellezze paesaggistiche dei territori rivieraschi e non solo, in presenza di una maggiore e pi� oculata visibilit� dello Stato, inteso come ?realizzazione di grandi opere pubbliche?, potranno addirittura imporsi a livello europeo, fra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, anche attraverso una destagionalizzazione della domanda, ad oggi limitata ai 30/40 giorni l'anno, incrementando il turismo d'affari, culturale e religioso. In definitiva, se lo Stato si riappropria del suo ruolo attraverso l'esercizio propulsivo della funzione pubblica, sono moderatamente fiducioso che i ?banchieri?, quelli veri, seppure con qualche scalata salutare, arriveranno anche al Sud.
giovannifalcone@excite.it
(1) I VERI DESTINATARI DEGLI AIUTI AL MEZZOGIORNO (Informazione Finanziaria, Altalex, Civile etc.)
(2) L'ARTE DELLA TRUFFA NEGLI AIUTI AL MEZZOGIORNO (come sopra)
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