Data: 26/10/2017 06:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli - Il decreto sulle intercettazioni attuativo della delega contenuta nella legge numero 103/2017 � stato consegnato dal Ministro Orlando nelle mani del Governo, che ci si dovrebbe confrontare nei prossimi giorni, probabilmente venerd� prossimo.

In sostanza, seppure in maniera meno rigida di quanto sembrava dalla prima bozza circolata il mese scorso, presto arriver� una stretta sulle conversazioni che saranno trascritte.

I contenuti della delega

La stessa legge, del resto, ha imposto al Governo di rendere pi� stringente la normativa in materia di intercettazioni, anche incidendo sulle modalit� di utilizzazione cautelare dei risultati delle stesse e dando una precisa scansione procedimentale per la selezione del materiale intercettativo.

La bozza di decreto sulle intercettazioni

I contenuti della bozza di decreto pronta a sbarcare in Consiglio dei Ministri sono stati in parte anticipati da Repubblica, che ha sottolineato alcuni passaggi rilevanti del testo che dovrebbe andare a riformare in concreto la disciplina delle intercettazioni.

Ad esempio, si prevede che il colloquio tra imputato e difensore non potr� essere trascritto neanche sommariamente e che, invece del divieto di riproduzione integrale, sar� prevista la facolt� di riprodurre, nella richiesta e per l'esposizione delle esigenze cautelari e degli indizi, soltanto i brani essenziali delle comunicazioni e delle conversazioni intercettate.

Con riferimento, invece, alle intercettazioni che, per l'oggetto o per i soggetti coinvolti, non sono rilevanti e a quelle che, parimenti irrilevanti, riguardano dati personali definiti sensibili dalla legge, si prevede che di regola andranno indicati solo data, ora e dispositivo di registrazione, mentre la trascrizione sar� possibile solo facoltativamente, con decreto motivato del PM, quando questi ne valuter� la rilevanza per i fatti oggetto di prova.

Il PM

Al PM viene affidata la responsabilit� dell'archivio in cui andranno a finire le conversazioni "segrete" che non sono state trascritte.

Il Pubblico Ministero, inoltre, avr� solo cinque giorni di tempo, salvo grave pregiudizio per le indagini, per formare l'elenco delle comunicazioni, delle conversazioni e dei flussi di comunicazioni informatiche e telematiche che risultano rilevanti ai fini di prova.

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