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Data: 26/10/2017 21:20:00 - Autore: Gabriella Lax![]() di Gabriella Lax - Cartelle esattoriali prescritte in 10 anni: questa � una delle novit� contenute nella bozza di Legge di Bilancio 2018 e sulla quale, nonostante le polemiche, il Governo sembra voler andare avanti. Dieci anni di prescrizione per le cartelle esattorialiSecondo quanto previsto la norma di interpretazione autentica che estende la prescrizione a 10 anni avr� un effetto retroattivo e comprender� anche i debiti gi� prescritti in caso di mancata contestazione. Al momento i termini di prescrizione delle cartelle esattoriali sono diversi a seconda dei tributi; in caso di approvazione la Legge di Bilancio porterebbe il limite a 10 anni per qualsiasi cartella esattoriale. Se non dovessero esserci cambiamenti, i contribuenti si troveranno a fare i conti con le cartelle esattoriali prescritte: dalle imposte locali a bollo auto, multe, contributi Inps. Per Uncat si tratta di una manovra illegittimaSi tratta di una disposizione giudicata �inaccettabile� dall'Uncat (Unione nazionale camere avvocati tributaristi). �Illegittima e gravemente vessatoria la prescrizione decennale delle cartelle esattoriali non contestate, con effetto retroattivo. Insieme con la cartolarizzazione dei crediti fiscali � evidenzia l'Unione in una nota - le misure prefigurano lo scardinamento di principi costituzionali e il principio di certezza del diritto con grave danno dei cittadini contribuenti, totalmente ingiustificato�. La nuova disposizione, secondo l'Uncat, desta dubbio di costituzionalit� da diversi profili. Dal lato formale, viene strutturata come norma di interpretazione autentica, nonostante non venga qualificata come tale. In questo modo viola lo Statuto del Contribuente (L. 212/00) ed in particolare dell'art. 1 che ammette norme interpretative in materia tributaria in presenza di condizioni di eccezionalit�. Inoltre �l'impiego dello strumento dell'interpretazione autentica in una materia cos� delicata appare assolutamente inappropriato e lesivo del canone della certezza del diritto, oltre che dei principi costituzionali di uguaglianza e ragionevolezza. L'Uncat ricorda che le Sezioni Unite della Cassazione, con la sentenza n. 23397/2016, ha gi� dipanato il contrasto giurisprudenziale formatosi sul punto e dunque il ricorso alla norma di interpretazione autentica sembra configurare un'ipotesi di eccesso di potere legislativo�. L'uso, che sfocia per l'Uncat, nell'abuso della tecnica dell'interpretazione autentica da parte del legislatore �comporta, una sorta di alterazione rispetto ai veri criteri sottesi al principio del consenso all'imposizione ignorando il costante insegnamento della giurisprudenza costituzionale in materia (Corte Cost., Sent., 05-04-2012, n. 78)�. In quel caso la Corte ha ammesso la retroattivit� della legge, anche di interpretazione autentica, limitandola tuttavia ad ipotesi ben circoscritte (la tutela di principi, diritti e beni di rilievo costituzionale, che costituiscono altrettanti �motivi imperativi di interesse generale�) e alla sola evenienza di conferire alla disposizione interpretata un significato gi� in essa contenuto, riconoscibile come una delle possibili letture del testo originario; � evidente come la bozza di legge di bilancio non riprenda "una delle possibili letture del testo originario" ma, al contrario, lo stravolga in toto�. L'Uncat giudica scorretta sul piano legislativo la modificare della disciplina della prescrizione rispetto a termini in corso, scorrettezza intollerabile nel caso di prescrizioni gi� maturate, oltre che contraria allo Statuto del Contribuente e all'art. 11 delle Preleggi. Secondo l'Unione modificare il regime della prescrizione in questo particolare momento storico appare condizione �ingiustamente vessatoria per tutti quei contribuenti che avevano deciso di non aderire alla definizione agevolata dei ruoli ex lege 193/16 (c.d. "rottamazione"), confidando nella prescrizione gi� maturata alla luce del diritto vivente� come se si trattasse di una punizione per chi ha deciso di difendersi in giudizio, anzich� scegliere il condono. Infine �La norma appare strumentalmente connessa alla cessione dei carichi iscritti a ruolo (c.d. cartolarizzazione) prevista dal comma 2 dello stesso articolo. In pratica con essa si accresce artificialmente il valore dei crediti oggetto di cessione, aumentandone l'appetibilit� in funzione della successiva vendita a terzi (in relazione alla quale � stato gi� predeterminato il prezzo)�. |
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