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Data: 05/11/2017 12:30:00 - Autore: Lucia Izzo di Lucia Izzo - Il Consiglio dei Ministri, nella seduta dello scorso 2 novembre, ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo di revisione e integrazione del Codice della nautica da diporto, già licenziato in secondo esame preliminare nel corso della precedente riunione. Il nuovo codice della nautica da diportoCosì il Governo giunge a completare il procedimento di revisione e integrazione del d.lgs. 171/2005, ovverosia il "Codice della nautica da diporto", in attuazione dell'articolo 1 della legge 7 ottobre 2015, n. 167, dopo aver acquisito i pareri delle competenti Commissioni parlamentari. Il testo, afferma il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, va a rafforzare la "tutela di interessi pubblici generali, tra i quali la protezione dell'ambiente marino, la sicurezza della navigazione, la salvaguardia della vita umana in mare e la diffusione tra le nuove generazioni della cultura e dell'educazione marinara, prevedendo al contempo interventi per lo sviluppo di un turismo sostenibile e costiero". Ancora, il provvedimento, tramite la semplificazione dei procedimenti amministrativi del diporto nautico, favorisce la competitività e la capacità di attrazione di investimenti nel settore, promuove la crescita del volume commerciale in ambito diportistico e assicura, infine, la coerenza delle nuove disposizioni con la disciplina del "Sistema telematico centrale della nautica da diporto". Nuovo codice della nautica: le novitàIl provvedimento giunge a seguito delle numerose richieste (in gran parte accolte) di integrazione e modifica occorse allo schema preliminare, spinte da Ucina Confindustria nautica in coordinamento con, Assomarinas e Assonat Confcommercio (portualità turistica) e Confarca (scuole nautiche), Assilea (leasing), Federazione Vela. Le grandi associazioni di categoria, in un comunicato stampa diffuso a seguito dell'approvazione, plaudono al complesso di un lavoro che dà all'articolata filiera della nautica e all'utenza uno strumento moderno e competitivo, che sostiene lo sviluppo della cantieristica e del refitting, riconosce pari dignità e amplia le attività commerciali, si applica alle unità iscritte al Registro internazionale, prevede le motorizzazioni Gpl, introduce nuove figure professionali, tutela i natanti, chiarisce alcuni aspetti del leasing, rende più competitiva la bandiera italiana e soprattutto semplifica gli adempimenti a carico dell'utenza. Tra le tante novità, per le quali si attende il necessario decreto attuativo, emergono quelle relative alle nuove figure professionali (come il c.d. mediatore da diporto), la disciplina dell'istruttore di vela, delle scuole nautiche e dei centri di formazione, le norme contro l'esercizio abusivo della professione. Ancora, come riporta il Sole 24 ore, vengono introdotte le navi storiche, semplificate le procedure di iscrizione delle navi da diporto, la possibilità di licenza di navigazione provvisoria, il rilascio anche preventivo del bollino blu all'esito favorevole di un controllo al fine di evitarne la duplicazione. Disciplinate, altresì, le attività di assistenza all'ormeggio, assistenza e traino in mare per natanti e imbarcazione (24 metri), mentre viene rimosso il limite di mille T. per iscrivere al Registro Internazionale i grandi yacht da noleggio e introdotto un Passenger Yacht Code italiano, nonché uno specifico titolo professionale marittimo (nazionale, semplificato e svincolato dalla convenzione Stcw) riguardante la nautica minore. Menzione particolare alla nuova disciplina delle patenti nautiche e all'introduzione dell'Anagrafe delle patenti nautiche e del Registro Telematico delle barche: in tal modo le informazioni sulle imbarcazioni verranno registrate e custodite in un sistema informativo, abolendo il sistema cartaceo attuato dalle Capitanerie di porto. La giornata del mareAppare anche un riferimento, per la prima volta, alla "cultura della nautica" e si istituzionalizza altresì una "Giornata del mare" la cui celebrazione sarà fissata all'11 aprile di ogni anno. |
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