Data: 05/11/2017 14:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax - Sarà il Rosatellum la legge elettorale con la quale si andrà alle urne alle prossime elezioni. Dopo l'ok da parte del Senato del 27 ottobre scorso adesso arriva la firma del presidente della Repubblica senza osservazioni e senza note di accompagnamento. La firma di Mattarella e la promulgazione escludono la possibilità di ravvisare vizi di costituzionalità. Dopo la firma del capo dello Stato la legge ora dovrà essere pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, dove approderà la prossima settimana.

Rosatellum: Mattarella firma nonostante le proteste

A nulla sono valse le ripetute richieste del Movimento 5 Stelle al capo dello Stato affinchè rinviasse la legge alle Camere. Dal canto suo, Mattarella, come prevede l'art. 73 della Costituzione, avrebbe potuto aspettare 30 giorni per promulgare la legge, ma così non è stato. Contro la legge sono già partiti i ricorsi, il M5s lo ha presentato lo scorso 31 ottobre e la Consulta già il 12 dicembre dovrà esaminare anche il conflitto di attribuzione sollevato da un ricorso contro la fiducia posta dal governo.

Il Rosatellum

La nuova legge, recante "Modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali", prende il nome dal capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato ed introduce nell'ordinamento un sistema misto, proporzionale per il 64% e maggioritario per il 36%.

Prevista anche la scheda unica (senza voto disgiunto), la soglia di sbarramento e la possibilità di riunirsi in coalizione.

La nuova legge elettorale in pillole

Rispetto al precedente sistema, la nuova scheda elettorale sarà unica, col nome del candidato nel collegio uninominale, affiancato dal simbolo o dai simboli dei partiti che lo sostengono. Non è possibile il voto disgiunto. Gli elettori voteranno il contrassegno della lista prescelta e il voto andrà anche al candidato. Il 36% dei seggi con la nuova legge sarà assegnato con un sistema maggioritario su collegi uninominali, il 64% con criteri proporzionali. Alla Camera saranno 232 i collegi uninominali e gli altri 386 saranno assegnati col proporzionale (cui si aggiungeranno i 12 seggi nelle circoscrizioni estere). Al Senato, invece, i collegi uninominali saranno 102 e 207 i plurinominali, più i 6 seggi degli eletti all'estero. Prevista la soglia di sbarramento al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni a livello nazionale sia alla Camera che al Senato.

Per approfondimenti vai allo speciale sulla nuova legge elettorale con la scheda sulle novità


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