Data: 15/11/2017 20:20:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - È stato approvato nella notte dalla commissione bilancio del Senato l'emendamento al decreto fiscale collegato alla manovra sull'equo compenso a tutti i professionisti. Entro la fine dell'anno, dunque, dati i tempi di approvazione del dl (che dovrà essere licenziato definitivamente entro il 15 dicembre prossimo) non solo gli avvocati ma tutta la libera professione sarà tutelata anche nei confronti della Pubblica Amministrazione sul fronte compensi.

Equo compenso: il plauso di Orlando, addio al caporalato intellettuale

«Un altro passo per il riconoscimento dell'equo compenso per il lavoro dei professionisti. La breccia aperta dalla proposta relativa agli avvocati ha aperto, come promesso, la strada per tutte le altre professioni. […] E' un impegno che ho preso con tutti i professionisti italiani per sradicare quello che ho più volte definito come un vero e proprio 'caporalato intellettuale'; un impegno che seppur con fatica e tra mille resistenze, stiamo portando avanti e che approveremo prima della fine della legislatura. Lo dobbiamo ai professionisti italiani». Sono queste le parole del ministro della giustizia Andrea Orlando nel commentare l'approvazione.

Equo compenso: le novità

"Con l'emendamento e le sue riformulazioni governative approvate stanotte in Commissione Bilancio al Senato il principio del riconoscimento dell'equo compenso per tutte le professioni entra nel testo del dl fiscale che verrà approvato definitivamente entro fine anno" ha proseguito Orlando.

Il testo approvato, con pareri favorevoli di Ministero della Giustizia e Ministero dell'Economia e delle Finanze (Ragioneria Generale), oltre all'allargamento a tutte le professioni, introduce nel nostro ordinamento il principio che tutti i committenti, privati e pubblici (quindi anche la Pubblica Amministrazione) debbano riconoscere un compenso equo ai professionisti.


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