Data: 01/12/2017 09:17:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � La sentenza numero 9645/2016 della Corte di cassazione, facendo proprio quanto statuito dalla Corte costituzionale con l'importantissima decisione numero 113/2015, ha statuito un principio fondamentale da seguire nell'accertamento delle infrazioni al codice della strada tramite autovelox, precisando che tutte le apparecchiature di misurazione della velocit� devono essere periodicamente tarate e verificate nel loro corretto funzionamento.

A tal proposito, con la recente pronuncia numero 944/2017 (qui sotto allegata), il Giudice di pace di Benevento ha chiarito (precisando quanto gi� affermato dalla Cassazione) che la verifica di funzionamento non va confusa con la taratura e l'omologazione n� queste ultime possono sostituire o comprendere il controllo.

Sistema di controlli

Nel caso di specie, il Giudice ha cos� accolto il ricorso di un automobilista, difeso dall'Avv. Roberto Jacovacci, che si doleva del fatto che l'accertamento dell'eccesso di velocit�, in conseguenza del quale era stato sanzionato, era stato effettuato con un'apparecchiatura Autovelox 106 non sottoposta a idonea procedura di verifica del funzionamento.

L'assenza di tale verifica, si legge in sentenza, rende qualsiasi apparecchiatura elettronica "inattendibile e non idonea a provare la fondatezza dell'accertamento amministrativo" e tale affermazione non pu� essere superata semplicemente producendo, come fatto dall'amministrazione, il certificato di taratura.

La verifica del rispetto dei limiti di velocit�, infatti, deriva da un sistema di controlli (preventivi, in corso di utilizzazione e successivi) complesso e tale da garantire il diritto di difesa del cittadino e la legittimit� dell'azione amministrativa.

Se manca qualche passaggio, l'attendibilit� dell'accertamento � irrimediabilmente compromessa e l'automobilista non pu� essere sanzionato.


Si ringrazia il Consulente Tecnico Investigativo Giorgio Marcon per la cortese segnalazione


Tutte le notizie