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Data: 29/11/2017 12:14:00 - Autore: Valeria Zeppilli![]() di Valeria Zeppilli � L'avvocato, nel sostenere la difesa del suo assistito, pu� anche utilizzare fermezza e toni accesi, ma non pu� certo arrivare sino al punto di offendere le altre parti e il giudice. Lo ha chiarito il Consiglio Nazionale Forense nella sentenza numero 136/2017 (qui sotto allegata), confermando la sanzione disciplinare della censura inflitta a un avvocato colpevole di aver riferito, nel corso di un giudizio instaurato per il pagamento del proprio compenso professionale, alcune circostanze volta solo a gettare discredito personale sulla controparte e in alcun modo connesse all'oggetto del contendere n� influenti ai fini del decidere. Probit� e lealt�Per il CNF, infatti, il potere/dovere dell'avvocato di difendere la parte assistita o contestare le decisioni impugnate con fermezza e toni accesi incontra un limite insormontabile nella necessit� di rispettare i doveri di probit� e di lealt�. Tali doveri, infatti, impediscono al legale di porre in essere dei comportamenti scorretti, imprudenti e lesivi nella dignit� della professione, come l'utilizzo, nel corso della dialettica processuale, di espressioni sconvenienti e offensive. La sua attivit�, in altre parole, deve essere sempre e comunque ispirata alla correttezza e al decoro. Intangibilit� della persona del contraddittoreConcretamente, le esternazioni verbali, verbalizzate e/o dedotte dall'avvocato si scontrano deontologicamente con l'"intangibilit� della persona del contraddittore". Ci� vuol dire che se la disputa si concentra su questioni processuali e ha un contenuto oggettivo "pu� anche ammettersi crudezza di linguaggio e asperit� dei toni"; se, invece, con essa si trascende sul piano personale e soggettivo "l'esigenza di tutela del decoro e della dignit� professionale forense impone di sanzionare i relativi comportamenti". In tal senso, per il CNF, la libert� di cui gode l'avvocato nella difesa della parte "non pu� mai tradursi in una licenza ad utilizzare forme espressive sconvenienti e offensive".
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