Data: 17/12/2017 06:00:00 - Autore: Eleonora Vaiana

di Eleonora Vaiana - La pubblicit� sul web � spesso molto fastidiosa e piuttosto martellante. Proprio per questo motivo sono nati i cosiddetti adblock, delle estensioni disponibili per i principali browser web che bloccano completamente le pubblicit�, siano essi annunci pubblicitari innocui o fastidiose schede pop-up. Per quanto il loro utilizzo sia ritenuto legale, � importante comprendere cosa comporta utilizzare gli adblock per decidere, in maniera conscia, se optare per la loro adozione oppure no.

Come funzionano gli adblock?

Il funzionamento degli adblock � piuttosto semplice. Grazie a una serie di regole di riconoscimento che rilevano le URL contenenti degli annunci pubblicitari di qualsiasi tipo, queste particolari estensioni per browser ne bloccano la visualizzazione mediante javascript, al momento del caricamento del contenuto.

L'utente ha la possibilit� di scegliere di utilizzare l'adblock quando e come desidera: in molte proposte di questo tipo � presente la possibilit� di personalizzare al massimo il blocco delle pubblicit�, scegliendo su quali siti web far entrare in funzione l'estensione e su quali bloccarla. Generalmente, quando si installa un'estensione di questo tipo sar� gi� presente una lista di filtraggio compilata automaticamente dallo sviluppatore e/o dalla community che vi sta alle spalle. La lista comprender� sia una white list (lista bianca = siti per i quali � consentito il caricamento della pubblicit�) sia una black list (lista nera = siti per i quali non � consentito il caricamento della pubblicit�).

I vantaggi degli adblock

Utilizzare l'estensione adblock comporta vantaggi piuttosto evidenti: niente pi� fastidiose pubblicit� su YouTube mentre si sta cercando di guardare un video; niente pi� folli annunci pubblicitari su Facebook, spesso assolutamente indesiderati. E, in particolare, niente pi� finestre pop-up con autoplay che si aprono autonomamente e che, spesso, sono difficili da scovare per poterle chiudere, soprattutto se hanno video o voci automatiche che ci colgono di sorpresa.

Gli adblock sono disponibili anche per smartphone e tablet e, in questo caso, possono essere molto utili per la sicurezza dell'utente. Infatti, molto spesso accade che a causa di un tap involontario su una pubblicit� apertasi automaticamente all'avvio di un'applicazione, l'utente diventi vittima di spam, malware e phishing. In alcuni casi, addirittura, si attivano abbonamenti costosi a servizi non desiderati n� richiesti volontariamente, ma inavvertitamente attivati tramite banner pubblicitario. Dai dispositivi mobile, inoltre, il caricamento delle pagine cos� snellite sar� pi� rapido e il consumo di dati minore.

L'utilizzo di un adblock � legale?

In mancanza di precedenti nel nostro paese possiamo al momento solo fare riferimento a una pronuncia della corte di Amburgo che si � espressa in merito alla causa intentata da alcune societ� tedesche contro l'azienda produttrice dell'adblock per eccellenza (AdBlock Plus): l'utilizzo di tali soluzioni � legale. Software come AdBlock Plus, infatti, consentono alle aziende di pagare una somma di denaro per far s� che i propri siti web vengano inseriti nelle liste bianche: l'accusa da parte delle aziende tedesche interessate era il favorimento della concorrenza sleale da parte di EYEO, madrina del noto sistema di adblock.

Ci� che occorre considerare � l'importanza che hanno le pubblicit� per giornali online, webzine, blogger, vlogger e venditori che, grazie agli odiatissimi ads, riescono a sostenersi. A tal proposito, di recente, � stato sviluppato l'Anti Adblock Killer, un blocco che blocca il blocco della pubblicit�.

Adblock: legali s� ma non senza conseguenze

Abbiamo appurato che gli adblock sono legali? Forse � presto ancora per dirlo. E non possiamo fare certo affidamento a una sola pronuncia.

Ma vediamo cosa comporta l'uso degli adblock. Se ben utilizzati essi consentono anche di accettare la pubblicit� su tutti quei siti web ai quali siamo particolarmente affezionati. Ma oggettivamente, quante persone lo fanno? La possibilit� di creare liste bianche di siti ai quali assicurare la riproduzione degli ads pubblicitari � sicuramente un'ottima cosa. Guardando, per�, concretamente la situazione da vicino (e considerando le lamentele da parte di youtuber, blogger, webzines, e chi pi� ne ha pi� ne metta) � possibile affermare che nessuno perde tempo nella creazione delle liste bianche.

Consideriamo la questione da un altro punto di vista: forse per qualcuno l'idea di acquistare un giornale cartaceo o una rivista dall'edicolante � un po' anacronistica ormai, ma un tempo era parte della nostra routine quotidiana. I giornali contenevano pubblicit� le quali, funzionando da sponsor, consentivano all'editore di far fronte alle spese e di investire nei contenuti per offrire un prodotto di qualit�.

Cosa avremmo detto se l'edicolante avesse iniziato a vendere i giornali dopo averne rimosso le pagine pubblicitarie. Forse gli editori avrebbero avuto pi� di una ragione per fare le proprie rimostranze.

Gli adblocker si comportano in modo del tutto simile perch� di fatto vanno ad alterare il contenuto di un opera digitale.

E' vero che la pubblicit� a volte pu� essere invasiva e fastidiosa, ma � ci� che consente di fruire liberamente di contenuti che altrimenti dovrebbero essere a pagamento.

Oggi gli sponsor ci consentono di accedere alla libera informazione. Ma senza le risorse economiche derivanti dalla pubblicit�, gli unici che potrebbero fare informazione sarebbero solo quei pochi quotidiani che essendo strettamente legati al mondo della politica hanno accesso ai finanziamenti pubblici. E sarebbe la fine per le testate indipendenti.


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