Data: 23/12/2017 09:10:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � Il decreto ingiuntivo, una volta emanato, viene trasmesso dall'ufficio all'Agenzia delle entrate per la determinazione dell'imposta di registro alla quale tale atto � soggetto dal momento in cui diviene esecutivo.

Cos'� l'imposta di registro

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L'imposta di registro, infatti, � un tributo che si applica, a seconda dei casi in maniera volontaria o obbligatoria, agli atti giuridici (atti giudiziari, atti pubblici e scritture private autenticate o non autenticate). A tal proposito si precisa che tutti gli atti con i quali l'autorit� giudiziaria ordinaria o speciale definisce anche parzialmente un giudizio civile, e quindi anche i decreti ingiuntivi, sono soggetti a registrazione.

Entro che termine registrare gli atti giudiziari

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Gli atti giudiziari vanno registrati entro un termine ben preciso, che varia a seconda della loro tipologia.

In particolare, il termine va da dieci giorni dalla pubblicazione o emanazione a massimo trenta giorni successivi per gli atti dell'autorit� giudiziaria ordinaria o speciale che definiscono anche parzialmente un giudizio civile; � di massimo sessanta giorni per i decreti di trasferimento e gli atti nei quali il cancelliere interviene come ufficiale rogante ed � di massimo trenta giorni da quando sono divenuti definitivi per le sentenze e gli atti che recano una condanna al risarcimento del danno prodotto da fatti costituenti reato.

Come si calcola l'imposta di registro

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Per determinare l'importo dell'imposta di registro, si deve partire dal valore del bene o del diritto oggetto dell'atto o, se ci� non � possibile, dai criteri determinati dall'Agenzia delle Entrate. Se gli atti non hanno un contenuto patrimoniale, l'imposta � determinata in misura fissa.

In ogni caso, l'imposta pu� essere determinata con esattezza utilizzando lo strumento "calcolo degli importi per la tassazione degli atti giudiziari" presente sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

Con particolare riferimento al decreto ingiuntivo, l'imposta � determinata in misura fissa pari a 200 euro se tale provvedimento reca la condanna al pagamento di una somma soggetta a Iva; negli altri casi � calcolata secondo un'aliquota pari al 3% del valore.

Chi paga l'imposta di registro per il decreto ingiuntivo

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Fatte tutte queste necessarie premesse di carattere generale, andiamo quindi al cuore della questione: chi paga l'imposta di registro per un decreto ingiuntivo.

Nei rapporti interni tra debitore e creditore la somma generalmente viene anticipata dal creditore ma � posta a carico del debitore.

Tuttavia, nei confronti dell'erario tali due soggetti sono obbligati in solido al pagamento dell'imposta, che trova il suo presupposto nella mera esecutivit� del decreto ingiuntivo, senza che sia necessaria l'esecuzione effettiva.

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