Data: 02/01/2018 13:37:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � In materia di sanzioni amministrative, a livello processuale non deve essere considerata un limite la circostanza che il destinatario del verbale o dell'ordinanza ingiunzione non coincide con colui che � il destinatario, in quanto trasgressore, dell'atto pregiudizievole.

A ricordarlo � il Giudice di pace di Trento nella sentenza numero 309/2017 qui sotto allegata, che ha accolto il ricorso presentato da un uomo, con il patrocinio dell'Avv. Massimiliano Nicolai e il sostegno dall'automoto club Romagna.

Intervento nel processo

Il trasgressore, infatti, ha un interesse di fatto e giuridico, peraltro prevalente e, pertanto, � legittimato ad agire in via amministrativa o in via giudiziaria in luogo del proprietario in forza di quanto previsto dall'articolo 105 del codice di procedura civile, che, disciplinando l'intervento volontario, sancisce che "ciascuno pu� intervenire in un processo tra altre persone per far valere, in confronto di tutte le parti o di alcune di esse, un diritto relativo all'oggetto o dipendente dal titolo dedotto nel processo medesimo".

L'interesse giuridico del trasgressore

Del resto, come sancito dalla Cassazione con la sentenza numero 46025/2012 e come ricordato dal Giudice di Pace di Trento, la dichiarazione di essere il trasgressore comporta in capo a quest'ultimo l'assunzione di un interesse giuridico alla rimozione di un atto. Da essa, infatti, discendono l'automatica decurtazione dei punti sulla patente, gli effetti di una sanzione amministrativa accessoria e l'interesse giuridico all'azione.


Si ringrazia il Consulente Tecnico Investigativo Giorgio Marcon


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