Data: 02/01/2018 08:12:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Il nuovo anno porta con s� novit� rilevanti per in consumatori italiani: da ieri, 1� gennaio 2018, infatti sono operative le disposizioni introdotte dall'art. 9-bis della legge di conversione del d.l. Mezzogiorno (legge 3 agosto 2017, n. 123) che riguardano in particolare i commercianti di generi alimentari.
Da tale data, infatti, dovranno essere distribuiti a pagamento quei sacchetti trasparenti utilizzati per il trasporto di merci e prodotti sfusi, o come imballaggio primario nei reparti di gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria.
Il legislatore si � cos� adeguato alle previsioni della direttiva UE 2015/720 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2015, che pone l'obiettivo della riduzione dell'utilizzo di borse di plastica in materiale leggero (Addio buste di plastica dal 1� gennaio 2018).

Sacchetti ortofrutta a pagamento

A dover essere distribuite esclusivamente a pagamento saranno quelle shopper, con o senza manici, idonee al contatto alimentare, aventi spessore della singola parete inferiore a 15 micron che, soggiunge il testo di legge, dovranno altres� essere biodegradabili e compostabili (certificate da organismi accreditati ai sensi della normativa UNI EN 13432).
Queste dovranno avere un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40%. Un tasso destinato ad aumentare, poich� dal 2020 salir� al 50% e dal 2021 al 60% (leggi anche: Buste plastica e sacchetti frutta e verdura a pagamento dal 1� gennaio).

Quanto costeranno le shopper trasparenti?

I sacchetti biodegradabili a norma di legge dovranno essere adottati sia dagli esercizi commerciali della grande distribuzione, sia nei piccoli negozi e avranno un costo variabile: si presume una cifra tra 1 e 5 centesimi che potr� arrivare sino a 10 centesimi negli esercizi di minori dimensioni.

Il prezzo delle bioshopper che verr� adottato dalle singole catene della grande distribuzione non � ancora noto: Esselunga, ad esempio, ha iniziato la sostituzione dei sacchetti con le shopper biodegradabili, ma non ha indicato i costi al cliente; Auchan � orientata su una cifra di 2-3 centesimi al pezzo; unica eccezione Unicoop Firenze, che usa i sacchetti biodegradabili gi� da diversi anni, li vender� a 1 centesimo, quota minima prevista dalle bilance elettroniche e non ulteriormente riducibile (ma eventualmente scontabile il cassa se il prodotto non � imbustato).

Probabile che le altre aziende si adeguino nei prossimi giorni, soprattutto in quanto il prezzo di vendita per singola unit� dovr�, secondo la legge, risultare dallo scontrino o fattura d'acquisto delle merci o dei prodotti trasportati per il loro tramite.

I consumatori, inoltre, non potranno aggirare il nuovo obbligo portando da casa le buste trasparenti da utilizzare in supermercato: � quanto stabilito da una nota di chiarimento inviata dal ministero per l'Ambiente che vieta per ragioni igieniche il riutilizzo dei sacchetti biodegradabili.

Sanzioni per i trasgressori

Coloro che non rispetteranno la nuova normativa rischiano conseguenze gravose: verr�, infatti, applicata una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 25mila euro.
Tale sanzione sale fino a 100mila euro ove la violazione del divieto riguardi ingenti quantitativi di borse di plastica o se il valore di queste ultime supera il 10% del fatturato del trasgressore.

Sacchetti biodegradabili a pagamento: le reazioni dei consumatori

Le reazioni alla novit� legislativa sono apparse contrastanti, soprattutto da parte delle associazioni dei consumatori che hanno espresso la loro diffidenza in virt� dell'impatto che essa avr� sulle tasche dei cittadini.
Il Codacons, infatti, evidenzia come ogni volta che si andr� a fare la spesa occorrer� pagare fino a 10 centesimi di euro per ogni sacchetto e, inoltre, "sar� obbligatorio utilizzare un sacchetto per ogni genere alimentare, non potendo mischiare prodotti che vanno pesati e che hanno prezzi differenti".
Una situazione che, secondo l'associazione, "comporter� un evidente aggravio di spesa a carico dei consumatori, con una stangata su base annua che varia dai 20 ai 50 euro a famiglia a seconda della frequenza degli acquisti nel corso dell'anno".
Per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, "si tratta di una vera e propria tassa occulta a danno dei cittadini italiani che non ha nulla a che vedere con la giusta battaglia in favore dell'ambiente" che promette iniziative per impugnare nelle sedi competenti un provvedimento definito "ingiusto".
Per Legambiente, invece, non � corretto parlare di tale innovazione, volta a contrastare l'inquinamento da plastica e il "marine litter", come di un caro spesa: come dichiarato dal direttore generale Stefano Ciafani, ''l'innovazione ha un prezzo ed � giusto che i bioshopper siano a pagamento, purch� sia garantito un costo equo che si dovrebbe aggirare intorno ai 2-3 centesimi a busta. Cos� come � giusto prevedere multe salate per i commercianti che non rispettano la vigente normativa".
L'Italia si � dimostrata un esempio virtuoso in Europa per la riduzione dell'uso delle buste di plastica, in quanto primo paese ad aver approvato nel 2011 la legge contro gli shopper non compostabili: pur non essendo stata pienamente rispettata, la misura ha portato a una riduzione nell'uso dei sacchetti del 55%. In Europa, tuttavia, resta ancora un consumo annuo di 100 miliardi di sacchetti, la maggior parte dei quali finiscono in mare e sulle coste.
Inoltre, da pi� parti si sottolinea come la novit� sia ulteriormente virtuosa poich� i sacchetti biodegradabili e compostabili, oltre a salvaguardare l'ambiente, potranno altres� essere riutilizzati per contenere i rifiuti "umidi".

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