Data: 13/01/2018 11:23:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli – Attenzione a come si utilizzano i congedi parentali: se non sono dedicati allo svolgimento di attivitā in favore del figlio il licenziamento č dietro l'angolo.

Si trova a casa, ad esempio, un papā che per oltre la metā dei giorni di congedo chiesti al suo datore di lavoro non si č dedicato in nessun modo al piccolo e che, a seguito di quanto deciso dalla Corte di cassazione con la sentenza numero 509/2018 (qui sotto allegata), non ha pių speranze di veder ribaltata la decisione dell'azienda di licenziarlo.

Abuso del diritto

L'uomo, a difesa del suo comportamento, aveva addotto che nel TU maternitā e paternitā non vi č alcuna traccia della necessitā di gestire il congedo garantendo al minore una presenza prevalente e che l'istituto sarebbe volto esclusivamente (e genericamente) a soddisfare i bisogni affettivi e relazionali del figlio.

Ma per la Corte tale giustificazione non "regge": č vero che il congedo parentale č un diritto potestativo, ma ciō non vuol dire che il suo esercizio sia del tutto discrezionale e non soggiaccia a controlli.

Se il lavoratore abusa di tale suo diritto, infatti, lede l'affidamento che ha riposto in lui il datore di lavoro e priva quest'ultimo della propria prestazione lavorativa in maniera del tutto ingiusta. Senza considerare che, in simili casi, la percezione dell'indennitā corrisposta dall'ente di previdenza risulta indebita.

Le altre attivitā svolte

In merito alle altre attivitā svolte dal genitore durante il congedo e idonee a giustificare il suo licenziamento, la Cassazione ha precisato che non č necessario che il lavoratore eserciti il diritto per attendere ad altra attivitā lavorativa, ma č sufficiente che egli si dedichi a qualunque altra attivitā che non sia in diretta relazione con la cura diretta del bambino. Ciō che conta, infatti, non č quello che il genitore fa durante il congedo ma quello che non fa.


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