|
Data: 20/01/2018 17:47:00 - Autore: Valeria Zeppilli di Valeria Zeppilli – Con la sentenza numero 1272/2018 la Corte di cassazione ha deciso di dare continuità all'orientamento già espresso con la sentenza numero 18773/2016 e, nonostante i freni ribaditi dalla legge annuale sulla concorrenza del 2017, ha escluso che per la prova delle lesioni di lieve entità sia sempre indispensabile l'accertamento clinico strumentale, affermando però che per il colpo di frusta tale accertamento risulta generalmente decisivo. Accertamento rigorosoPer i giudici, in altre parole, ciò che conta è che la singola patologia sia accertata in maniera rigorosa dal medico legale, chiamato a stabilire se la lesione sussiste e quale percentuale sia ad essa ricollegabile in conformità alle leges artis. Se invece fosse sempre e comunque imposto l'accertamento clinico strumentale, l'accertamento medico sarebbe "imbrigliato in un vincolo probatorio che...condurrebbe a dubbi non manifestamente infondati di legittimità costituzionale". Tuttavia, se in alcuni casi la natura della patologia e della lesione fanno sì che la richiesta prova rigorosa possa prescindere dall'accertamento strumentale, vi sono altre ipotesi in cui, invece, l'accertamento strumentale risulta l'unico che garantisce la prova rigorosa richiesta dalla legge. Tra queste ultime rientra generalmente il colpo di frusta. Il colpo di frustaDi fronte a una simile patologia, infatti, il c.t.u. non può limitarsi a dichiararla accertata "sulla base del dato puro e semplice – e in sostanza non verificabile – del dolore più o meno accentuato che il danneggiato riferisca". Di conseguenza, posto sempre e in ogni caso "il ruolo insostituibile della visita medico legale e dell'esperienza clinica dello specialista", per giungere a una conclusione conforme alla legge, e quindi "scientificamente documentata e giuridicamente ineccepibile" con ogni probabilità l'accertamento clinico strumentale risulta essere lo strumento decisivo. Leggi anche: "Colpo di frusta: quanti punti di invalidità?" |
|