Data: 19/12/2005 - Autore: www.dirittosuweb.com.
In seguito ai lunghi e contrastanti dibattiti sulla data retention, il Consiglio dei Ministri europei della Giustizia ha deciso di dare il via ad una direttiva che sia condivisa e accettata dall'Unione Europea. Ha infatti deliberato di sottoporla all'approvazione dell'Europarlamento, il quale ha da sempre manifestato un'evidente contrariet� alla detenzione dei dati protratta per un anno. In realt�, la decisine del Consiglio sembra essere il frutto di una serie di ?pressioni? che testimoniano il consolidarsi di una situazione tesa e difficile. Da un lato, infatti, i Parlamentari europei hanno minacciato di ricorrere alle vie legali qualora i Ministri europei avessero assunto decisioni autonome; dall'altro, Charles Clarke, Ministro degli Interni britannico, ha avvertito i Parlamentari che ?se entro l'anno non saranno compiuti significativi progressi nella preparazione della direttiva, allora i Ministri europei andranno avanti da soli per la propria strada? . D'altra parte, il Regno Unito avrebbe preferito ricorrere ad un accordo extraparlamentare che avrebbe portato alla stesura della direttiva sulla data retention in tempi assai pi� brevi. Il nuovo orientamento � quello di chiedere agli operatori di telefonia ed agli Internet Provider di conservare i dati di traffico per un periodo che parta da un minimo di dodici mesi per la telefonia, e di sei mesi per il traffico internet. La retention, per�, non riguarder� i contenuti delle comunicazioni, ma sar� circoscritta alle seguenti indicazioni: nominativi degli interlocutori impegnati nella conversazione, data e orario della stessa, mittente e destinatario di un' e-mail. L'Italia, invece, continuer� indisturbata per la sua strada. Se infatti (come da previsione) la direttiva indicher� solo i limiti minimi e non anche i limiti massimi di conservazione dei dati, il nostro Stato continuer� ad applicare il Decreto Pisanu conservandoli tutti sino al prossimo 31 dicembre 2007.
Autore: Monica Sansone
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