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Data: 16/02/2018 17:45:00 - Autore: Valeria Zeppilli di Valeria Zeppilli – Ai fini dell'affermazione della responsabilità del sanitario non è sufficiente la semplice individuazione di profili di colpa nella sua condotta ma, come ribadito dalla Corte di cassazione nell'ordinanza numero 3693/2018 (qui sotto allegata), è indispensabile anche l'accertamento del nesso di causalità tra tale condotta e il danno lamentato dal paziente. Accertamento specificoDi conseguenza, per i giudici, il rapporto di causa / effetto tra il comportamento tenuto dal medico e le conseguenze negative per le quali si chiede il risarcimento deve necessariamente costituire l'oggetto di un autonomo accertamento giudiziale, ulteriore rispetto a quello condotto per verificare la sussistenza di profili di colpa ascrivibili al sanitario. La vicendaNel caso di specie, i giudici del merito avevano invece provveduto ad affermare al responsabilità del medico citato in giudizio nonostante residuassero elementi di incertezza circa l'esistenza del nesso causale tra la condotta del sanitario e gli esiti invalidanti riportati dal paziente. In tal modo, in sostanza, sono stati violati i criteri che, nell'ambito della responsabilità professionale sanitaria, onerano il danneggiato di provare il nesso causale e che comportano che, se vi è incertezza sul punto, la domanda deve essere rigettata. Il ricorso del medico è quindi stato accolto e, decidendo nel merito, la Cassazione ha rigettato la domanda proposta dal paziente nei suoi confronti. |
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