|
Data: 23/02/2018 09:24:00 - Autore: Redazione di Redazione – Nel 2017, sarebbero circa 39mila su un totale di 56.760, ossia il 69%, i ricorsi dichiarati inammissibili dalla Cassazione penale, con un incremento di 7 punti percentuali rispetto al 2016. Lo rende noto l'Aiga, l'associazione dei giovani avvocati italiani, preoccupata per il "trend di per sè sorprendente – non potendosi – di certo pensare che gli avvocati italiani stiano progressivamente perdendo la loro capacità di redigere ricorsi in grado di superare il vaglio di ammissibilità". Inammissibilità ricorsi e riforma OrlandoIl dato, scrive Aiga in una nota a firma del componente di giunta e coordinatore Area Sud, Domenico Attanasi, "desta ancora maggiore preoccupazione se letto in combinato disposto con i contenuti della recente riforma Orlando – la quale - ha introdotto nuovi formalismi (tra i quali il divieto per l'imputato di proporre ricorso personalmente) e ha aggravato le sanzioni per l'ipotesi di inammissibilità, con l'obiettivo dichiarato di deflazionare il carico pendente in sede di legittimità". L'impianto generale della riforma, fa notare ancora Attanasi, "è volto evidentemente a ridurre il numero di ricorsi. Sono state modificate le norme che consentivano in alcuni casi la ricorribilità in cassazione di provvedimenti diversi dalle sentenze pronunciate all'esito del dibattimento o, comunque, da autorità diverse dalla corte d'appello. È stata introdotta la norma secondo la quale, se una sezione della corte ritiene di non condividere il principio di diritto enunciato dalle sezioni unite, deve rimettere a quest'ultime la decisione del ricorso (art. 618, comma 1 bis, c.p.p.)". Non solo. "È stata prevista la possibilità di aumentare 'fino al triplo' la somma da versare alla cassa delle ammende se il ricorso è dichiarato inammissibile (art. 616 c.p.p.) – ed è stata - introdotta la possibilità di dichiarare l'inammissibilità del ricorso 'senza formalità di procedura' nei casi contemplati dall'art. 610, comma 5 bis, c.p.p.". Inammissibilità ricorsi per Cassazione: trend in crescita?Per cui, se il metro di valutazione assunto dai giudici di piazza Cavour in ordine alle inammissibilità restasse invariato, "è ragionevole attendersi per il futuro – evidenzia Attanasi - una crescita esponenziale delle relative declaratorie, con ulteriore (e a questo punto pressoché definitiva) frustrazione del diritto dell'imputato alla celebrazione dei tre gradi di giudizio". Da qui l'auspicio di Aiga che "i prossimi interventi legislativi e pronunce giurisprudenziali restituiscano centralità alla domanda di giustizia in materia penale, valorizzando la sua dimensione sostanziale e non quella meramente formale". L'avvocatura, "farà certamente la sua parte, continuando a sostenere l'esigenza della specializzazione del ceto forense – conclude Attanasi - ciò sia per offrire alla propria utenza prestazioni adeguate, sia per sottrarre agli organi legislativi e giurisdizionali qualsivoglia eventuale giustificazione rispetto all'introduzione di ulteriori limiti per l'accesso alla domanda di giustizia". |
|