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Data: 24/02/2018 10:45:00 - Autore: Giovanni Fidone
Avv. Giovanni Francesco Fidone - Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, si è espresso in via cautelare sulla informazione antimafia interdittiva comminata ad una ditta in ragione della presenza tra i propri dipendenti di un soggetto con svariati e gravi precedenti penali.
La vicendaSia in prime cure dinanzi al TAR Catania, ove era rimasta soccombente, che in sede di appello cautelare, la ditta aveva dimostrato due circostanze fondamentali: da una parte l'interruzione del rapporto lavorativo con il soggetto in questione, risalente a due mesi prima dell'emissione dell'interdittiva; dall'altra parte l'esistenza, anche in passato, di rapporti lavorativi stagionali, legati alla particolare attività svolta dall'azienda. Ebbene, con ordinanza n. 88 del 23/02/2018, il C.G.A. (sotto allegata) ha accolto l'appello cautelare, seppure ad un sommario esame che è tipico di questa fase, proprio sulla scorta di tali circostanze.
Lavoratori con precedenti: niente interdittiva antimafiaIn sostanza, verificato che alla data di adozione dell'interdittiva non era più attivo il rapporto di lavoro tra la ditta ed il soggetto ritenuto vicino alla criminalità organizzata, e verificato altresì che, nel corso degli anni precedenti, tale rapporto si era limitato a determinati periodi dell'anno, coincidenti con il carattere stagionale dell'attività aziendale, il Giudice Amministrativo di seconde cure ha ribaltato l'ordinanza n. 870/2017 del TAR Catania. Inoltre il C.G.A., sul piano del periculum, ha sottolineato gli effetti preclusivi e fortemente limitativi sull'esercizio dell'attività economica, che è destinato a produrre un simile provvedimento.
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