Data: 15/03/2018 16:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

di Annamaria Villafrate - Forse l'argomento � un tantino macabro, ma chi non ha pensato al destino del proprio corpo post mortem? La pratica della tumulazione � sempre stata la preferita dagli italiani, anche se la cremazione � un'opzione in continuo aumento, soprattutto perch� permette di conservare le ceneri dei propri cari in casa, pur nel rispetto di determinate regole.

Vediamo quindi cos'� la cremazione, com'� regolata e quali sono gli obblighi da rispettare per non incorrere in violazioni anche di carattere penale.


Cremazione: che cos'�?

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La cremazione � una pratica antichissima, che consente l'eliminazione del cadavere attraverso l'utilizzo del fuoco. Regolamentata per la prima volta dalla Legge sanitaria del 1887, la cremazione � attualmente disciplinata nei suoi aspetti generali dalla legislazione statale, spettando a quella regionale la normativa di dettaglio. Al sindaco del comune in cui si verifica il decesso il compito di autorizzarne la pratica.

Cremazione: le competenze regionali e comunali

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Le Regioni devono progettare i piani di coordinamento per la realizzazione dei crematori da parte dei comuni, anche in associazione, nel rispetto della popolazione residente, della percentuale di mortalit� e dei dati relativi alla scelta della incinerazione da parte dei cittadini dei vari enti comunali, stabilendo, in media, un crematorio a regione. La gestione dei crematori invece � materia di competenza comunale.

Cremazione e conservazione delle ceneri: riferimenti normativi statali

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  • R.D n. 1265 del 27/07/1934
  • D.P.R n. 285 del 10/09/1990
  • Circolare n. 24 del 24/06/1993
  • Circolare n. 10 del 31/07/1998
  • Legge n. 26 del 28/02/2001
  • Legge n. 130 del 30/03/2001
  • D.M. Salute del 9/07/2002
  • D.P.R n. 254 del 15/07/2003

Cremazione: come viene fatta?

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La cremazione prevede l'incenerimento del cadavere tramite combustione. In questo modo il corpo viene trasformato in gas e frammenti ossei, che dopo essere ridotti in cenere, quest'ultima pu� essere:

  • conservata in un'urna,
  • sepolta;
  • sparsa in luoghi opportuni.

La legge prevede che, accanto ai crematori, vengano disposte sale apposite in cui eseguire i riti di commemorazione e commiato del defunto.

Cremazione: chi decide?

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La cremazione pu� essere decisa:

  • dal defunto tramite testamento, a meno che i familiari presentino una dichiarazione successiva redatta e sottoscritta di pugno dal de cuius, in cui esprime una volont� contraria alla pratica dell'incinerazione;
  • dal coniuge e dai parenti pi� vicini, con atto scritto. Se concorrono pi� parenti dello stesso grado, per disporre la cremazione � necessaria la maggioranza assoluta di essi da comunicare all'ufficiale dello stato civile del comune di decesso o di ultima residenza del defunto;
  • attraverso l'adesione ad associazioni riconosciute, il cui scopo � la cremazione dei cadaveri degli associati. Anche in questo caso � necessaria una dichiarazione scritta in carta libera, datata e sottoscritta dall'associato. Se l'associato non � in grado di scrivere, la dichiarazione da cui deve risultare inequivocabilmente la volont� di essere cremato, pu� essere redatta con altri mezzi e da altri soggetti purch� confermata da due testimoni. La dichiarazione infine e in ogni caso deve essere convalidata dal Presidente dell'associazione. L'iscrizione a questo tipo di associazioni prevale sull'eventuale parere contrario dei familiari, a meno che non producano una dichiarazione autografa del defunto successiva in cui manifesti volont� contraria alla cremazione;
  • in caso di minori e interdetti, la volont� alla cremazione deve essere manifestata dai loro legali rappresentanti.

Una volta che il sindaco del comune di decesso riceve la manifestazione di volont� alla cremazione ha l'obbligo immediato d'inoltrare il relativo processo verbale all'ufficiale di stato civile dell'ente comunale di ultima residenza del defunto.

Cremazione: quando � lecita?

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La cremazione e la dispersione delle ceneri � lecita quando:

- � voluta espressamente dal defunto o dai soggetti legittimati a decidere;

- � autorizzata dall'ufficiale dello stato civile del comune dell'avvenuto decesso, previa acquisizione:

  • del certificato del medico necroscopo da cui deve risultare che il sospetto di morte non � riconducibile a reato;
  • del nulla osta dell'Autorit� Giudiziaria, in caso di segnalazione di morte improvvisa o sospetta, da cui deve risultare il permesso alla incinerazione.

La cremazione pu� essere quindi disposta solo se le cause della morte sono certe, poich� la sua pratica impedisce ogni esame del cadavere, primo tra tutti, l'autopsia. Per questo la legge, per finalit� d'indagine, impone al medico necroscopo di raccogliere e conservare per 10 anni campioni di liquidi biologici e cutanei del defunto.

Ceneri del defunto: dove si possono disperdere?

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La dispersione delle ceneri pu� essere eseguita, nel rispetto della volont� del defunto:

  • in aree apposite all'interno dei cimiteri;
  • in natura, ossia in mare, nei laghi e nei fiumi solo nei ratti liberi da imbarcazioni e opere;
  • in aree private purch� all'aperto, con il permesso dei proprietari e senza finalit� di lucro.

La dispersione � invece vietata nei centri abitati.

Ceneri del defunto: chi pu� disperderle?

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La dispersione delle ceneri pu� essere eseguita:

  • dal coniuge o altro familiare avente diritto;
  • dall'esecutore testamentario;
  • dal rappresentante legale dell'associazione la cui finalit� � cremazione dei cadaveri degli associati e a cui il defunto era iscritto;
  • dal personale autorizzato dal comune in assenza dei soggetti sopra indicati.

Ceneri del defunto: dove si possono conservare?

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Chi decide di conservare le ceneri in un'urna deve sigillarla con cura e rispettare la disciplina regionale e comunale relativa alla sua conservazione, che deve in ogni caso:

  • consentire l'identificazione dei dati anagrafici del defunto;
  • avvenire tramite tumulazione, interramento o consegna ai familiari.

Il trasporto dell'urna che racchiude le ceneri non � assoggettato alle stesse regole igieniche previste per le salme, salva diversa volont� dell'autorit� sanitaria. I camposanti destinati alla conservazione delle urne inoltre non sono tenuti a rispettare la distanza minima di duecento metri dai centri abitati.

Cremazione: chi paga?

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Nel caso in cui il defunto risulti indigente le spese di cremazione e gli adempimenti cimiteriali sono sostenuti, nei limiti delle disponibilit� ordinarie di bilancio, dal comune di ultima residenza del de cuius, indipendentemente dal luogo d' incinerazione.

Il Ministero dell'interno, di concerto con quello della sanit�, dopo aver sentito l'Associazione nazionale dei comuni italiani, la Confservizi e le associazioni maggiormente rappresentative che, fra i propri fini, hanno quello della cremazione degli associati, fissa le tariffe per la procedura d'incinerazione, conservazione o dispersione delle ceneri nelle specifiche aree cimiteriali.

Ceneri di defunto: si possono tenere in casa?

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La legge consente di affidare l'urna con le ceneri del defunto, nel rispetto delle modalit� stabilite dalla legislazione regionale e comunale territorialmente competente.

Esistono tuttavia delle regole di massima da rispettare sull'affidamento delle ceneri:

  • la volont� deve essere stata espressa dal defunto;
  • l'urna deve essere sigillata e riportare i dati anagrafici del defunto;
  • la sua consegna ai familiari deve essere verbalizzata;
  • l'urna deve essere collocata in un luogo sicuro, in cui non ci sia il rischio di profanazione o rimozione. Non � possibile infatti spostare l'urna liberamente. Chi la custodisce, se ha l'esigenza di spostarla in un'altra abitazione, deve richiedere apposita autorizzazione.

Ceneri di defunto: come chiedere autorizzazione per tenerle in casa?

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Per tenere le ceneri del defunto in casa � necessario:

  • presentare istanza scritta all'ufficiale dello stato civile del comune in cui � avvenuto il decesso;
  • allegare alla domanda copia conforme del testamento pubblicato, o dell'atto da cui risulta la volont� del defunto. In assenza di testamento la richiesta deve essere presentata e sottoscritta dal coniuge o dal parente/parenti pi� prossimi, che hanno ricevuto l'incarico morale di scegliere al posto del defunto.

Conservazione delle ceneri in casa: gli obblighi da rispettare

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Chi decide di conservare un'urna cineraria in casa deve sapere che:

  • se si manomettono i sigilli o si decide di disperdere le ceneri senza preventiva autorizzazione dell'ufficiale dello stato civile, si commette un illecito penale, poich� la conservazione � soggetta ai controlli della polizia municipale;
  • se non si vuole pi� conservare l'urna in casa propria, la rinuncia all'affidamento delle ceneri deve essere formalizzata con dichiarazione sottoscritta da inviare all'ufficiale dello stato civile, che a quel punto si assume l'impegno di conservare l'urna presso un cimitero a sue spese.

Cremazione: quando diventa reato

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L'art 411 c.p. prevede che: "Chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere, o una parte di esso, ovvero ne sottrae o disperde le ceneri, � punito con la reclusione da due a sette anni. La pena � aumentata se il fatto � commesso in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, di deposito o di custodia. Non costituisce reato la dispersione delle ceneri di cadavere autorizzata dall'ufficiale dello stato civile sulla base di espressa volont� del defunto. La dispersione delle ceneri non autorizzata dall'ufficiale dello stato civile, o effettuata con modalit� diverse rispetto a quanto indicato dal defunto, � punita con la reclusione da due mesi a un anno e con la multa da duemilacinquecentottantadue euro a dodicimilanovecentoundici euro."

Dalla lettura della norma emerge che la cremazione � astrattamente riconducibile al reato di distruzione di cadavere, mentre la dispersione delle ceneri a quello di soppressione. Il legislatore, per evitare confusione prevede espressamente per� che, se autorizzata dall'ufficiale dello stato civile e su volont� del defunto, la dispersione delle ceneri non costituisce reato, mentre se non autorizzata o effettuata in modalit� diverse rispetto alle indicazioni del defunto, la dispersione � punita con la reclusione da due mesi a un anno e con la multa da 2.582 a 12.911 euro.


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