Data: 15/03/2018 15:30:00 - Autore: Annamaria Villafrate

di Annamaria Villafrate - A chi ha un debito con l'Erario e vive solo della sua pensione non si pu� togliere il necessario per vivere. Al pensionato infatti non si pu� pignorare pi� di 1/5 della sua pensione. Tuttavia, che sia una richiesta legittima o il frutto di un errore, il pensionato che risulta a debito con il Fisco, ha difficolt� a tutelarsi. Raramente ottiene soddisfazioni avviando la procedura di annullamento dell'atto illegittimo in autotutela. Quasi sempre � necessario rivolgersi al giudice.

A peggiorare la situazione dei pensionati � intervenuta le legge di bilancio 2018 e il messaggio Inps n. 1085/2018 sulla sospensione dei pagamenti per chi ha debiti con il fisco.

Facciamo il punto:


Dal 1� marzo 2018 pagamenti sospesi per i cittadini a debito

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A partire dal 1� marzo 2018 � previsto il blocco dei pagamenti per crediti superiori ai 5.000 euro che i cittadini vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione, se risulta che costoro sono a debito per mancato pagamento di una o pi� cartelle esattoriali di qualsiasi importo.

Il blocco ha una durata massima di 60 giorni, per consentire all'Agenzia delle Entrate di pignorare le somme a credito del contribuente. Decorsi i 60 giorni previsti, se il pignoramento non � stato avviato, le somme spettano all'avente diritto.

Le modifiche della legge di bilancio 2018

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In un periodo in cui la crisi economica ancora strozza i cittadini, il Governo, con la legge di bilancio, penalizza, come sempre, le fasce pi� modeste della popolazione.

Le modifiche apportate dalla legge di bilancio infatti:

  • raddoppiano i tempi (da 30 a 60 giorni previsti dall'attuale legge di bilancio) previsti in favore dell'ente accertatore per eseguire i controlli;
  • raddoppiando di conseguenza i giorni che il cittadino deve attendere per ricevere le somme in suo favore dalla Pubblica Amministrazione, come se non dovesse gi� aspettare abbastanza!

Questo perch� l'ente pubblico, a debito nei confronti del cittadino per somme superiori a 5.000 euro (in precedenza l'importo doveva superare i 10 mila euro), prima di pagare, deve verificare se il costui � in regola con il pagamento delle cartelle insolute, disponendo, se il debitore rimane inadempiente, la sospensione del pagamento in suo favore.

Insomma i crediti che la Pubblica Amministrazione vanta nei confronti del cittadino sono pi� importanti di quelli che costui vanta nei suoi.

Blocco pensioni: le istruzioni Inps

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Per quanta riguarda poi le pensioni, cos� come le indennit� di fine servizio o di fine rapporto, l'Ente di Previdenza con il messaggio n. 1085/2018 del 12.03.2018 dispone che: "a partire dal 1� marzo 2018 � attivata la procedura di verifica in argomento su tutti i destinatari dei pagamenti a titolo di indennit� di fine servizio o di fine rapporto il cui importo netto superi i 5.000 euro; qualora risulti l'inadempimento, la prestazione previdenziale andr� accantonata secondo la misura prevista dall'art. 545, III comma, c.p.c., ed il relativo pagamento sospeso per un massimo di 60 giorni".

Questo in sostanza il contenuto del messaggio:

  • dal 1� marzo 2018 la procedura di verifica dei debiti applicata a lavoratori e pensionati in relazione ai pagamenti di trattamenti di fine servizio (T.F.S) di fine rapporto (T.F.R), buonuscite, liquidazioni e pensioni di importo netto superiore a 5.000 euro;
  • se dalla verifica risulta che il pensionato � a debito per il mancato pagamento di cartelle esattoriali, la prestazione previdenziale � accantonata nel limite di 1/5 sulla parte che eccede l'importo dell'assegno sociale aumentato della met� (considerato il minimo vitale) e il pagamento della pensione dovuta � sospeso per un tempo massimo di 60 giorni, per consentire all'Erario di avviare il pignoramento.

Prestazioni escluse dal procedimento di verifica

Il messaggio INPS n. 1085/2018 del 12.03.2018 esclude dalle verifiche:

  • le prestazioni assistenziali,
  • le rendite I.N.A.I.L,
  • gli assegni straordinari del credito, del credito cooperativo e dei dipendenti delle Ferrovie dello Stato versati per conto di soggetti diversi dall'Ente di previdenza (I.N.P.S).

Pensione bloccata: cosa si pu� fare?

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Il contribuente che si vede bloccare la pensione pu� tutelarsi avviando un ricorso in autotutela (decisamente sconsigliato) o facendo ricorso in Tribunale. In realt� per evitare di farsi pignorare la pensione se si hanno debiti con il Fisco c'� un'altra accortezza che si pu� adottare.

La legge prevede infatti che chi � a debito con il Fisco, se � titolare di una pensione che fa accreditare su un conto in cui contemporaneamente fa confluire altre somme (es: il canone di un appartamento concesso in locazione) pu� vedersi pignorare integralmente quel conto per effetto della "confusione" delle somme in esso presenti. C'� da dire per� che la legge stabilisce dei limiti al pignoramento della pensione:

  • per le somme accreditare prima della notifica del pignoramento la Pubblica amministrazione creditrice pu� pignorare solo le somme che eccedono i 1.359 euro, pari al triplo dell'assegno sociale di 453 euro mensili;
  • avviato il pignoramento, l'importo della pensione pignorabile non pu� superare le seguenti misure:
  • 1/10 per pensioni fino 2.500 euro;
  • 1/7 per pensioni da 2.5001 a 5.000 euro;
  • 1/5 per pensioni oltre 5.001 euro.

Totalmente impignorabili sono infine le pensioni d'invalidit� totale; gli assegni sociali e le indennit� di accompagnamento.


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