Data: 17/03/2018 16:05:00 - Autore: Gabriella Lax
di Gabriella Lax - �Nessuna riforma "salvaladri"�. E' tassativo il ministro della Giustizia Andrea Orlando al termine del Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera al decreto attuativo di riforma delle carceri e chiarisce �� una riforma importante che rivede l'ordinamento penitenziario. Le pene dei ladri le abbiamo aumentate rispetto a quelle che c'erano�. Maggiore possibilit� per i detenuti di accedere alle misure alternative al carcere anche per chi ha un residuo di pena fino a 4 anni, sempre previa valutazione del magistrato di sorveglianza e fatta eccezione per il 41-bis. E' questa una delle principali previsioni contenute nel decreto legislativo di riforma dell'ordinamento penitenziario approvato ieri in secondo esame preliminare dal consiglio dei ministri.

Riforma dell'ordinamento penitenziario, le novit�

Il Consiglio ha deciso, in secondo esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della legge sulla riforma della giustizia penale (legge 23 giugno 2017, n. 103), introduce disposizioni volte a riformare l'ordinamento penitenziario. Che cosa prevede la riforma? La ratio � quella di rendere pi� attuale l'ordinamento penitenziario previsto dalla riforma del 1975, per adeguarlo ai successivi orientamenti della giurisprudenza di Corte Costituzionale, Corte di Cassazione e Corti europee.

Le nuore regole puntano a ridurre il ricorso al carcere in favore di soluzioni che, senza indebolire la sicurezza della collettivit�, riportino al centro del sistema la finalit� rieducativa della pena indicata dall'art. 27 della Costituzione; razionalizzare le attivit� degli uffici preposti alla gestione del settore penitenziario, restituendo efficienza al sistema, riducendo i tempi procedimentali e risparmiando sui costi; diminuire il sovraffollamento, sia assegnando formalmente la priorit� del sistema penitenziario italiano alle misure alternative al carcere, sia potenziando il trattamento del detenuto e il suo reinserimento sociale in modo da arginare il fenomeno della recidiva; valorizzare il ruolo della Polizia Penitenziaria, ampliando lo spettro delle sue competenze. Il decreto � costituito da 6 parti, con altrettanti capi, dedicate alla riforma dell'assistenza sanitaria, alla semplificazione dei procedimenti, all'eliminazione di automatismi e preclusioni nel trattamento penitenziario, alle misure alternative, al volontariato e alla vita penitenziaria.

Il testo ha ottenuto il parere favorevole della Conferenza unificata e tiene conto dei pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari con qualche correttivo, per cui dovr� tornare alle stesse per un nuovo esame.

Unione Camere penali: �Ora completare iter�

Soddisfatta per il testo l'Unione delle Camere penali italiane poich� �senza le modifiche indicate dalle commissioni Giustizia di Camera e Senato che, di fatto, avrebbero svuotato di significato la riforma che, contrariamente a quanto sostenuto da taluno, garantisce maggiore sicurezza ai cittadini, attuando principi costituzionali� adesso � l'iter per la formalizzazione dell'approvazione sia completato in tempi brevi�.

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