Data: 18/03/2018 10:29:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax - Con il titolo in caduta libera in borsa e milioni di dollari in meno per il suo fondatore, Mark Zuckerberg, Facebook comincia ad evidenziare acciacchi legati alla sua età. Il social media per eccellenza ha compiuto 14 anni e, proprio per questo, non sembra avere più il gradimento delle nuove generazioni che lo trovano ormai superato. I dati parlano chiaro: nel 2016, per gli americani, le ore passate davanti a Facebook erano 32, nel 2017 si è arrivati a 18 ore e 24 minuti. Sempre rispetto agli 184 milioni di utenti nel 2016, il calo fa registrare 700mila presenze in meno, ovvero 50 milioni di ore scivolate come sabbia dalle dita di Zuckerberg, con conseguenze importanti per le ricadute pubblicitarie.

Facebook e le ragioni della crisi

I giovani preferiscono Snapchat, tutto ciò che viene postato poi non lascia traccia, con Facebook è esattamente l'opposto. Foto e frasi restano fissate, con relative informazioni biografiche anche a distanza di anni. Ai più giovani invece non piace lasciare impronte ovunque. Una bella botta agli utenti si è avuta con le modifiche apportate dal nuovo algoritmo di Facebook che valorizza i contenuti degli amici, o comunque delle persone, e quelli sponsorizzati, penalizzando quelli di fan pages ridimensionate come fonte di traffico da parte degli editori.

Se Facebook appassisce, c'è Google che rifiorisce: da agosto 2017 in particolare, si è registrato un incremento della curva di Google e una corrispondente riduzione di quella di Facebook. Anche dopo però Google ha continuato a salire e la crescita era determinata dalle ricerche da dispositivi mobili e per la ricerca di siti. Insomma piuttosto che un social chiuso come Facebook, gli editori preferiscono Google miglior fonte per il traffico verso i siti di informazione, col suo modello basato su un web aperto.

Questo vuol dire che ci stiamo avvicinando ad un tracollo definitivo di Facebook?


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