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Data: 20/03/2018 16:28:00 - Autore: Gabriella Lax di Gabriella Lax - E' ancora lontano il provvedimento, previsto dalla legge di Bilancio del 2016, che riguarda il cumulo gratuito delle pensioni per avvocati ed altri professionisti. Il risultato di questa stasi? Coloro che hanno presentato le domande, circa 8mila cittadini, si ritrovano senza pensione e senza stipendio. Dopo 14 mesi di attesa, solo un mese fa, era stata presentata in pompa magna la firma della convenzione tra l'Inps e le Casse dei professionisti, un accordo che avrebbe sbloccato la situazione (almeno questo era l'augurio). Da quel momento l'Inps, con al vertice il presidente Tito Boeri, aspettava un movimento da parte delle diciassette casse deputate. E invece nulla. Dopo il silenzio delle casse, le richieste all'Inps da parte di un gruppo di professionisti uniti in un Comitato. La risposta di Boeri è riportata da Repubblica: in sostanza il presidente ha chiesto di fare pressione sulle varie Casse che, finora, non hanno mai bussato alle porte dell'Inps, e questo con l'obiettivo di ottenere l'assegno rivendicato. Pensioni, per il cumulo "botta e risposta" tra Inps e CasseQuale sarebbe allora l'ostacolo su cui si blocca la faccenda? La mela della discordia è rappresentata dal piccolo costo una tantum, di 65 euro, che non spetta solo all'Inps, ma va diviso in quota parte. Ma le Casse tengono stretto l'osso e non hanno intenzione di retrocedere di un passo: piuttosto pensano di adire le vie giudiziarie. Dopo tanta immobilità la reazione delle Casse che, poche ore fa, hanno firmato le convenzioni e le hanno mandate, contestualmente via pec all'Inps, rimuovendo l'ultimo ostacolo formale al pagamento delle pensioni, senza però pagare i 65 euro a pensionato. E così le Casse hanno bello e pronto un alibi: nel caso in cui l'Inps continuerà a non pagare, gli interessati potranno azionare eventuali rimedi giudiziari, ma nei confronti dell'Inps, si legge in una nota dell'Adepp che ricorda inoltre che l'Inps ha già ricevuto 89 milioni di euro dal governo proprio per realizzare il cumulo gratuito fino a proporre che siano le Casse e non l'Inps "a pagare le pensioni a titolo volontario". Non tarda a pervenire la controreplica di Boeri secondo il quale: si trattava di una modalità di divisione degli oneri accettata dall'Adepp, dopo una lunga trattativa. La stessa Inps aveva favorito l'Adepp, stabilendo che l'onere venisse versato una tantum. Ma alcune casse sarebbero addirittura andate cambiando i termini della convenzione eliminando la parte che prevedeva il pagamento di un corrispettivo da parte delle Casse all'Inps. L'Istituto spiega poi di non aver ricevuto alcun corrispettivo dal governo per la copertura di questi costi perché la legge sul cumulo gratuito finanzia i maggiori oneri previdenziali. Tant'e che prima si faceva, ma a pagamento. E tra i due contendenti, il terzo ne fa le spese, con i pensionati in attesa di quanto spetta loro di diritto... |
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