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Data: 27/03/2018 17:43:00 - Autore: Lucia Izzo di Lucia Izzo - Gli avvocati residenti in Italia, al 1° gennaio 2018, superano i 242mila (nel 1996 erano 64.456), oltre un migliaio in più rispetto all'anno precedente, con un aumento del 4 per mille derivante dal saldo tra nuove iscrizioni e cancellazioni dagli ordini professionali. Avvocatura che cambia: i dati di Cassa ForenseI numeri dell'avvocatura, dati, indizi e tendenze sul profilo di una professione mutata nel corso degli anni, sono stati forniti dagli archivi informatici della Cassa Forense e pubblicati dall'attuario interno di Cassa Forense, Giovanna Biancofiore (sotto allegati). I dati raccolti confermano diverse tendenze già note e rilevate negli ultimi anni: nonostante gli avvocati siano rimasti in aumento, il tasso annuo di crescita chiude con un segnale negativo. Si tratta, quindi, di aumenti contenuti che dimostrano come la professione forense sia, non solo, meno attraente per le nuove generazioni, ma subisca altresì le conseguenze del calo demografico che ha colpito tutta la popolazione italiana. Ciononostante, gli avvocati continuano a crescere più della popolazione e si stimano, in media, 4 avvocati ogni mille abitanti oggi nel Belpaese, ma con rilevanti differenze territoriali: si passa da una media legali/cittadini di 7 avvocati ogni mille abitanti in Calabria e meno di due in Trentino Alto Adige. Avvocati: professionisti sempre più anzianiI professionisti forensi in Italia, inoltre, stanno progressivamente invecchiando: si è avuto un aumento di circa 3 anni di età dell'età media degli avvocati iscritti alla Cassa Forense e non pensionati, passando dai 42 del 2007 ai quasi 45 del 2017. Tuttavia, ciò non dipende solo dal diminuito appeal della professione forense e dalla mancanza di nuove generazioni di avvocati iscritti agli albi, ma anche dal progressivo innalzamento dell'età pensionabile stabilito dalle recenti riforme della Previdenza Forense. Sempre più donne tra gli avvocatiUn altro dato importante è quello che mostra come la professione forense abbia sempre più donne tra le sue fila. A differenza degli anni passati, in cui le disparità nei confronti delle professioniste erano notevoli, oggi si è giunti sostanzialmente a un pareggio numerico. Anzi, soffermandosi sulla distribuzione per classi di età, si rileva come al di sotto dei cinquant'anni il genere femminile abbia ormai di lunga "sorpassato", dal punto di vista numerico, quello maschile. Invece, se si guarda alla distribuzione territoriale, il Nord Italia vede una maggior concertazione di avvocati donne (52% contro il 48% di uomini), in particolare nei distretti di Perugia e Bologna (53%) mentre l'ordine più al femminile è Busto Arstizio con il 59% di professioniste. Avvocati: rallenta la contrazione dei redditiPassando, invece, ad analizzare il reddito medio e il monte redditi professionali prodotti dall'avvocatura, si rileva una certa stabilità dopo anni di contrazione. Il reddito prodotto nel 2016, infatti, si dimostra sostanzialmente invariato rispetto a quello dell'anno precedente: si assesta sugli 8 miliardi e 500 milioni il monte reddito (rispetto agli 8 miliardi e 400 milioni del 2015) mentre il reddito medio sui 38.400 euro (rispetto ai 38.300 euro del 2015). Nonostante questo segnale possa apparire rassicurante, tuttavia, i valori reddituali sono distanti da quelli dichiarati in passato: basti pensare che nel 2007 il reddito medio era pari a € 51.314,00. I dati dimostrano anche come il maggiore reddito si percepisca sopra i 60 anni: il reddito medio maggiore (€ 72.960) è percepito dagli avvocati dai 65 ai 69 anni, seguiti dagli avvocati dai 60 ai 64 anni (€ 72.208) e dagli avvocati con età dai 55 ai 59 anni (€ 64.113). Inoltre, malgrado le donne avvocato siano numericamente al pari con i colleghi uomini, questa parità non trova affatto riscontro per quanto riguarda i redditi: a fronte di un reddito medio di categoria pari a 38.000 euro, sono attribuiti agli avvocati di sesso maschile in media 52.700 euro, contro i circa 23.100 euro delle donne. |
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