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Data: 06/04/2018 12:25:00 - Autore: Gabriella Lax
di Gabriella Lax - I commercialisti dichiarano guerra all'escapologo fiscale ossia la figura che, senza essere un commercialista e senza una laurea, promette ai contribuenti di offrire una soluzione ai loro problemi con il Fisco.
Nel dicembre scorso, il Consiglio Nazionale, per la tutela della dignità professionale della categoria dei commercialisti, aveva fatto ricorso all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato perché intervenisse ad inibirne il proseguire nell'attività di pubblicità ingannevole e della pratica commerciale assolutamente scorretta. Oltre alla tutela della professione di commercialista, la ratio della richiesta era togliere di mezzo le presunte falsità circolanti anche grazie al web e ad un uso sempre più distorto dei social. Miani: «Inaccettabile che si mettano in discussione le nostre competenze»
Sulla vicenda, come riportato da ItaliaOggi, si registrano le dichiarazioni di Massimo Miani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, intervenuto ad un convegno ad Avellino.
Il presidente riporta esternazioni dell'escapologia secondo le quali i commercialisti sarebbero «incompetenti e vetusti, di fatto incapaci di fornire le corrette indicazioni ai propri clienti sull'opportunità di pagare meno tasse rispettando comunque la legge». Per Miani invece «le soluzioni alternative indicate dall'escapologo sono o banalità note ad ogni professionista o operazioni il cui rispetto della legge è da dimostrare. In ogni caso, è per noi inaccettabile che si mettano in discussione le nostre competenze e la correttezza dei nostri comportamenti professionali. Abbiamo un codice deontologico al quale siamo tenuti ad attenerci scrupolosamente e la formazione professionale obbligatoria che garantisce a noi e ai nostri clienti il costante aggiornamento sulle materie di cui ci occupiamo. Sono questi i capisaldi della credibilità – chiarisce Miani - che ci consente di essere tutti i giorni al fianco di imprese e cittadini in maniera affidabile. Garanzie di qualità della prestazione professionale offerta che altri non possono certo vantare». Fermo restando la difesa della professione non si possono chiudere gli occhi sugli esistenti ritardi. Chiude Miani «Dobbiamo tutti raccogliere la sfida del cambiamento, puntando sull'innovazione. Aggregazione e più efficiente e moderna organizzazione degli studi, digitalizzazione, multidisciplinarietà, specializzazione non sono slogan, ma i temi sui quali organizzare la professione del futuro».
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