Data: 09/04/2018 10:34:00 - Autore: Redazione

di Redazione - A partire da oggi i giudici di pace sono di nuovo ufficialmente in sciopero per 4 settimane consecutive per protesta contro la riforma della magistratura onoraria voluta dal ministro Orlando. Ad annunciarlo � l'Unagipa, Unione nazionale giudici di pace, stimando che lo sciopero metter� a rischio 500 mila processi.

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Giudici di pace: impugnativa bando di concorso

Non solo. E' imminente � ricordano in una nota il presidente e segretario Unagipa, Maria Flora di Giovanni e Alberto Rossi � "l'impugnativa dei bandi di concorso per le nomine di nuovi magistrati di pace ed onorari, che non riconosce i titoli pregressi di esercizio di funzioni giudiziarie onorarie in violazione della legge delega, nonch� del decreto ministeriale sulle dotazioni organiche, che raddoppia il numero dei giudici di pace per destinare il 40% di loro nell'ufficio del processo in Tribunale ove i magistrati sono degradati a meri stagisti". Il "ministro Orlando � proseguono - malgrado la batosta elettorale delle forze politiche che sostenevano il governo ancora in carica, sta portando avanti una riforma che segner� il tracollo definitivo della giustizia in Italia".

Unagipa: con la riforma calo di produttivit�

I giudici di pace e i magistrati onorari, denunciano ancora Di Giovanni e Rossi, "gi� oggi trattano il 60% dei processi civili e penali di primo grado; a fronte di un aumento futuro dei carichi di lavoro sino all'80% del contenzioso, l'attuale rapporto di lavoro a tempo pieno dei giudici di pace e dei magistrati onorari di tribunali e procure viene trasformato in un dopo lavoro con un impegno di non pi� di 2 giorni a settimana; ci� determiner� un crollo della produttivit� ed efficienza di tutti gli uffici giudiziari, i cui disservizi gi� oggi costano al Paese una perdita annua di circa il 2% del PIL, oltre ai risarcimenti per la legge Pinto".

L'augurio, conclude la nota dei giudici, "� che possa a breve arrivare un nuovo governo ed un nuovo ministro della Giustizia che ponga rimedio, con la massima urgenza, agli enormi danni che Andrea Orlando continua pervicacemente ad arrecare all'intero sistema giudiziario".


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