Data: 18/04/2018 19:08:00 - Autore: Redazione

di Redazione - Anche Facebook si adegua alle norme europee sulla privacy introducendo limitazioni per gli under 15 e nuove tutele, indipendentemente dal luogo di residenza. Lo annuncia la stessa società in una nota.

"Nelle ultime settimane abbiamo annunciato diverse misure per dare alle persone un maggiore controllo sulla loro privacy e spiegare come usiamo i dati. Oggi annunciamo una nuova esperienza legata alla privacy per tutti su Facebook, come parte del regolamento generale sulla protezione dei dati della UE (Gdpr), inclusi gli aggiornamenti delle nostre Condizioni d'uso e della Normativa sui dati", si legge nella nota del social.

"A tutti - sottolinea il gruppo - indipendentemente da dove vivono, sarà chiesto di rivedere le informazioni su come Facebook usa i dati e di compiere scelte in merito alla loro privacy su Facebook". I cambiamenti, avvisa la società, avverranno "in Europa a partire da questa settimana".

Facebook adeguamento legge privacy, cosa cambia

"Quando il GDPR è stato finalizzato, ci siamo resi conto che si trattava di un'opportunità per investire ancora di più nella privacy. Vogliamo non solo rispettare la legge, ma anche andare oltre i nostri obblighi per costruire nuove e migliori esperienze di privacy per tutti su Facebook", evidenzia ancora la società nella noto che riferisce di aver riunito "centinaia di dipendenti dei team di prodotto, ingegneri, legali, persone dei team di policy, design e ricerca" e aver raccolto "il contributo di persone esterne a Facebook con diverse prospettive sulla privacy, tra cui utenti, regolatori e funzionari governativi, esperti di privacy e designer".

A questo punto vediamo cosa cambia. Innanzitutto, Facebook chiederà agli utenti di effettuare delle scelte su inserzioni basate sui dati forniti dai partner pubblicitari, informazioni nel loro profilo e il consenso alla tecnologia di riconoscimento facciale.

Dati da "mi piace"

In ordine al primo punto, spiega il social, "le inserzioni su Facebook sono più rilevanti quando usiamo i dati forniti da partner pubblicitari, come siti e applicazioni che utilizzano strumenti di business come il nostro pulsante Mi piace". Per cui verrà chiesto agli utenti "di rivedere le informazioni su questo tipo di pubblicità e di scegliere se vogliono o meno, che noi usiamo i dati dei partner per mostrare loro le inserzioni pubblicitarie".

Informazioni sul profilo

Relativamente alle informazioni sul profilo, se un utente ha scelto "di condividere informazioni politiche, religiose e sulla situazione sentimentale sul proprio profilo, le chiederemo di scegliere se vuole continuare a condividerle e lasciarci usare queste informazioni". L'inserimento di tali informazioni nel profilo, specifica la nota, "è, come sempre, completamente facoltativo" e la società è al lavoro per rendere "più facile per le persone cancellarle, nel caso in cui non vogliano più condividerle".

Consenso per normativa uso dati

Facebook chiederà inoltre a tutti gli utenti di accettare "la Normativa sui dati e le Condizioni d'uso aggiornate, nelle quali ci sono maggiori dettagli su come funzionano i nostri servizi".

I cittadini dell'UE, precisa ancora la società, "cominceranno a vedere le richieste da questa settimana, per essere sicuri che siano in grado di fare le loro scelte prima del 25 maggio, quando il Gdpr entrerà in vigore". Inoltre, "le nuove Impostazioni e Collegamenti rapidi alla Privacy che abbiamo annunciato il mese scorso sono stati realizzati - spiega Facebook - con in mente il Gdpr, e le persone cominceranno a vederli a partire da questa settimana. I nostri strumenti per accedere alle proprie informazioni, recentemente aggiornati e arricchiti, permetteranno alle persone di vedere i propri dati, cancellarli, scaricarli ed esportarli facilmente. Questi strumenti sono disponibili in tutto il mondo, anche se li abbiamo progettati per essere conformi anche al Gdpr. Abbiamo anche aggiornato il nostro Activity Log su mobile per rendere più facile per le persone vedere le informazioni che hanno condiviso con Facebook dal proprio dispositivo mobile".

Facebook: nuovi limiti per i minori

Grandi novità anche per gli adolescenti tra i 13 e i 15 che in alcuni paesi europei avranno bisogno del permesso di un genitore (o di un tutore) per compiere alcune azioni specifiche su Facebook, come "vedere inserzioni sulla base dei dati dei partner e includere nel loro profilo le opinioni religiose e politiche o 'interessati a'. Non solo. Con l'adeguamento al nuovo regolamento sulla privacy, Facebook fornirà anche funzionalità speciali per i giovani. "Abbiamo integrato in Facebook – spiega la nota - molte protezioni speciali per tutti gli adolescenti, indipendentemente dalla loro posizione geografica. Ad esempio, le categorie pubblicitarie per gli adolescenti sono più limitate, e le loro opzioni predefinite di pubblico per i messaggi non includono la voce 'pubblico"'. Viene disabilitato inoltre "il riconoscimento facciale per chiunque abbia meno di 18 anni e – limitato - chi può vedere o cercare informazioni specifiche che gli adolescenti hanno condiviso, come la città natale o il compleanno". Verrà, altresì, lanciato nel corso del 2018, "un nuovo centro online globale di risorse dedicate ai ragazzi, e faremo più educazione per rispondere alle loro domande più comuni sulla privacy".

Facebook: riconoscimento facciale facoltativo

Se per i minori viene disabilitato, per tutti gli altri utenti, precisa Menlo Park, "l'utilizzo del riconoscimento facciale è completamente facoltativo".

"Le nostre funzioni di riconoscimento facciale - conferma infatti la nota - aiutano gli utenti a proteggere la propria privacy e a migliorare l'esperienza su Facebook, ad esempio rilevando quando altri potrebbero tentare di utilizzare l'immagine di una persona come immagine del proprio profilo e consentendoci di suggerire amici che si potrebbero voler taggare in foto o video".

Da oltre sei anni, precisa la società, "offriamo prodotti che utilizzano il riconoscimento facciale nella maggior parte del mondo. Nell'ambito di questo aggiornamento, stiamo dando ai cittadini dell'UE e del Canada la scelta di attivare – o meno - il riconoscimento facciale".


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