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Data: 26/05/2018 10:37:00 - Autore: Stefania Avoni Avv. Avoni Stefania - La Cassazione, con l'ordinanza n. 3692/2018 (sotto allegata), affronta il delicato problema del danno da prodotto difettoso anche in considerazione di eventuali allergie del consumatore finale. La vicendaUna consumatrice acquistava un pacchetto di fazzoletti di carta con cui si asciugava il sudore sul viso, il collo e le braccia.
Subito dopo l'utilizzo di tali fazzoletti, la donna riscontrava una reazione cutanea e decideva di recarsi dal medico che le diagnosticava una dermatite per allergia al Nichel. Tale metallo, seppur non indicato sull'etichetta della confezione di fazzoletti di carta, a seguito di una CTU, risultava presente nel prodotto. Il primo gradoLa donna citava pertanto in giudizio la ditta produttrice dei fazzoletti per ottenerne la condanna al risarcimento del danno occorsole per aver acquistato un prodotto difettoso, da cui le era derivata un'allergia da contatto con prognosi di tre mesi di cure.Il Tribunale respingeva, tuttavia, le richieste avanzate dalla ricorrente, ritenendo che i fazzoletti di carta potessero essere assimilati ai tessili, per i quali la normativa sulla soglia di tollerabilità della presenza di metalli nei prodotti prevede limiti più bassi rispetto a quelli stabiliti per alimenti o cosmetici. Il secondo grado La Corte d'Appello, in riforma della sentenza di primo grado, condannava al contrario la ditta produttrice dei fazzoletti di carta, sul fondamento della mancata indicazione sull'etichetta della presenza di metalli all'interno della confezione, informativa fondamentale tesa a rendere edotti potenziali soggetti allergici di tale rischio, specie in considerazione della tipologia del prodotto e della sua normale destinazione d'uso. |
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