Data: 30/05/2018 18:41:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax � Sono passati quasi novanta giorni, quasi tre mesi dalle votazioni del 4 marzo eppure del tunnel del governo non s'intravede un'uscita. Cambi di fronte repentini e niet assoluti hanno impedito agli organi costituzionali di trovare la quadra per la composizione del Governo. Preincarico al presidente della Camera e a quello del Senato, scommessa su Giuseppe Conte premier, frutto dell'amore improbabile ed improvvisato di Lega e Movimento 5 Stelle, e poi il naufragio per il no del presidente Mattarella al ministro dell'economia euroscettico, fino al nuovo incarico a Carlo Cottarelli, ed il nuovo naufragio. Ma come si � arrivati a questa situazione?

Dalle elezioni del 4 marzo al mancato accordo tra M5S e Pd

Nessun vincitore dalle elezioni del 4 marzo. O meglio, con la nuova legge elettorale, nessuna tra le forze politiche del Paese ha i numeri per poter formare un governo. Le lezioni registrano una caduta a picco dell'ex partito di governo, il Pd di Matteo Renzi votato dal 18,7%, l'apoteosi del centrodestra col 37%; mentre M5S arriva al 32,7% dei consensi. E proprio gli ultimi due, M5S e Centrodestra partono con gli accordi: i primi frutti sono il pentastellato Roberto Fico presidente della Camera e la forzista Maria Elisabetta Alberti Casellati al Senato. Dopo un primo giro di consultazioni per la formazione del governo, non si arriva a nulla. Nel frattempo Di Maio comincia a fare calcoli: va bene il Pd e va bene pure la Lega per governare insieme. Accordi che, alla vigilia delle elezioni sarebbero suonati quantomeno improbabili. Dal Pd storcono il naso e Matteo Renzi fa sapere in diretta nazionale, ospite ad una trasmissione Rai, che l'accordo non si far�. Nonostante qualche apertura, il Pd, per volont� dello stesso segretario Martina, sar� all'opposizione.

Dal Governo neutrale ad una Italia senza governo

E' lo spauracchio del governo neutrale a mettere tutti d'accordo. Salvini e Di Maio trovano l'accordo davanti a Mattarella (siamo arrivati al terzo tentativo), mettendo da parte i ruoli di premier. Dall'unione di Lega e M5S, nasce il contratto di governo giallo-verde. Peccato che il premier designato, il professore Giuseppe Conte, presidente del consiglio solo per poche ore, presenta una lista di ministri tra i quali ce n'� uno "sgradito" (l'economista Savona) che riceve lo stop dal presidente Mattarella. E, come nei migliori giochi da tavola, si torna al punto di partenza. Il resto � storia recente, l'incarico a Carlo Cottarelli, gi� commissario alla spending review, le possibilit� per un governo politico, mentre Salvini e Di Maio riaprono il canale con il Colle. Prende corpo l'ipotesi di un'astensione che faccia partire il governo tecnico. I 5 Stelle rilanciano Conte ma Giorgetti (ritenuto papabile) ritiene arduo un nuovo governo con il Movimento. Intanto, nell'impossibilit� di comporre un nuovo governo, con l'ansia dei mercati che pesa come una spada di Damocle, l'idea delle elezioni, a luglio o ad ottobre, bussa prepotentemente alle porte degli italiani. Anche in questo caso, i problemi non sarebbero finiti: fermo restando il Rosatellum bis, il rischio sarebbe di tornare ad avere maggioranze che non hanno i numeri per formare un governo, ancora una volta.


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