Data: 07/06/2018 19:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli – Il comodato d'uso è quel contratto con il quale una parte consegna a un'altra un determinato bene, mobile o immobile, affinché la stessa se ne serva per un uso determinato. In forza di quanto previsto dall'articolo 1803 del codice civile, il comodato è essenzialmente gratuito.

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La forma verbale del comodato d'uso

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La legge non prescrive nessuna particolare forma per la stipula di un contratto di comodato d'uso, con la conseguenza che, sebbene l'accordo scritto è generalmente privilegiato, è ben possibile che lo stesso venga concluso tra le parti verbalmente.

Se quest'ultima è l'opzione prescelta, quindi, non è necessario reperire alcun modello per stipulare il contratto, ma è sufficiente una semplice stretta di mano tra le parti. Il che presuppone che tra le stesse vi sia un forte legame di fiducia.

Il comodato d'uso gratuito va registrato?

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Al contrario di quanto prescritto per i comodati d'uso di beni immobili redatti in forma scritta, per i quali è previsto l'obbligo di registrazione entro 20 giorni dalla data dell'atto, se il bene immobile è dato in comodato d'uso da una parte a un'altra dietro accordo verbale, la registrazione è richiesta solo se il comodato è enunciato in un altro atto soggetto a registrazione.

È comunque possibile registrare i contratti di comodato d'uso gratuito di immobili stipulati verbalmente se ciò è necessario per beneficiare dell'agevolazione IMU/TASI introdotta nel nostro ordinamento dalla legge di stabilità 2016 (che prevede il dimezzamento della base imponibile per le unità immobiliari concesse in comodato dal proprietario ai parenti in linea retta, entro il primo grado, che le utilizzano come abitazione principale, con esclusione di quelle riconducibili alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9).


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