Data: 09/06/2018 20:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli
di Valeria Zeppilli – Il gruppo intermagistratura delle tre giurisdizioni civile, amministrativa e tributaria sta portando avanti un progetto che potrebbe presto rendere più agevole per i legali districarsi nel mondo dell'avvocatura moderna: il processo telematico unico. Processo telematico unico: il progetto
Il progetto, del quale si è discusso nel corso dell'ultimo Forum della PA, dovrebbe riversarsi a breve in un disegno di legge ed è costruito attorno ad alcuni elementi fondamentali:
- un'unica modalità di deposito degli atti per le diverse giurisdizioni;
- la sostituzione della firma digitale e della pec con la nuova "Identità digitale";
- l'omogeneizzazione dei diversi termini per il deposito degli atti.
L'idea, inoltre, è quella di predisporre un sistema per rendere accessibili le sentenze tenendo conto della privacy delle parti coinvolte e nel rispetto del loro diritto all'oblio. I problemi interpretativi
Peraltro, le problematiche che riguardano il processo telematico e che creano difficoltà agli operatori del settore non derivano esclusivamente dalle diverse modalità con le quali lo stesso si articola nel settore civile, in quello amministrativo e in quello telematico, ma anche dalla poca chiarezza di alcune norme e dai conseguenti accesi contrasti interpretativi inerenti ad aspetti fondamentali delle procedure. Senza considerare che la Corte di cassazione non è ancora stata coinvolta dalla digitalizzazione, con tutte le conseguenze che ne derivano sulla gestione dei processi che si protraggono per tutti i tre gradi di giudizio.
Insomma: se il progetto del gruppo intermagistratura dovesse andare a buon fine, per gli avvocati la professione del terzo millennio dovrebbe divenire meno ostica.
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