Data: 20/06/2018 21:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Una vera e propria tassa sui link, addio agli amati meme (le immagini che spopolano gratis sui social) e agli upload liberi di foto e video sul web. E' questa la stretta in arrivo sui contenuti online, a seguito dell'approvazione da parte della commissione giuridica del parlamento Ue delle modifiche alla direttiva sul mercato unico digitale (Digital Single Market). Una riforma, quella del copyright digitale, che gi� sta facendo discutere perch� sullo stesso piano ci sono due interessi opposti: quello del legislatore di tutelare i diritti intellettuali, quello degli utenti che non vogliono restrizioni sulla rete.

Contenuti protetti e non condivisibili gratuitamente

Di fatto, le nuove norme approvate dall'Eurozona impongono un pagamento per ogni contenuto protetto. E ci� comporter� dunque molta attenzione per i contenuti di Youtube, Instagram, Facebook e cos� via. Perch� qualsiasi video, brano o immagine tutelati da licenza non potranno essere condivisi cos� semplicemente, tantomeno i meme o le foto.

Tassa sui link

Quanto ai link, invece, si profila all'orizzonte una vera e propria "link tax" per la pubblicazione degli indirizzi web di articoli di giornali e riviste e filtri che blocchino sulle grandi piattaforme contenuti audiovisivi (parzialmente o totalmente) protetti da diritti.

La tassa sui collegamenti ipertestuali dovr� essere pagata agli editori nel momento in cui vengono pubblicati gli indirizzi web e quando l'anteprima del link ingloba un estratto o un riassunto della notizia/articolo.

Link tax per tutelare editori e autori

Innovazioni che, secondo il relatore del provvedimento nella commissione Ue, Alex Voss, sono "doverose", giacch�, "creatori e editori di notizie devono adattarsi al nuovo mondo di Internet come funziona oggi". Spesso, infatti, ricorda l'europarlamentare, editori e autori di notizie, soprattutto "pi� piccoli � non sono pagati - a causa delle pratiche di potenti piattaforme di condivisione dei contenuti online e aggregatori di notizie". In tal modo, si correggerebbe dunque questo modo di fare sbagliato, applicando un'equa retribuzione per il lavoro svolto a tutti "sia nel mondo fisico che online".

E forse finirebbe anche il "copia e incolla selvaggio" che ormai spopola tristemente sul web. Tutto ci� per� rischia di andare a discapito non di chi ci "guadagna" nella pubblicazione dei "link altrui" ma dei semplici utenti.

Intanto, � presto per preoccuparsi, perch� le modifiche approvate dovranno approdare in aula, il prossimo 2 luglio, dove non � detto che vengano confermate.


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