Data: 27/06/2018 23:00:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Si torna a parlare di specializzazioni forensi: il ministero della giustizia ha infatti diffuso lo schema di decreto ministeriale (qui sotto allegato), inviato al Consiglio di Stato e al Consiglio nazionale forense per il parere di rito, volto a modificare il d.m. 12 agosto 2015, n. 144 recante disposizioni per il conseguimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista.

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Lo schema di decreto giunge a seguito della decisione con cui i giudizi amministrativi, prima il Tar e successivamente il Consiglio di Stato, (sentenza 5575/2017) avevano frenato sulle specializzazione degli avvocati ritenendo andasse rivisto e limitato l'elenco delle materie (per approfondimenti: Consiglio di Stato: necessario un limite alle specializzazioni degli avvocati).

Il Ministero precisa nella relazione illustrativa che il nuovo elenco � stato elaborato sulla base di una ricognizione "dal punto di vista della domanda di servizi legali specializzati, individuando, all'interno dei settori tradizionali del diritto civile, penale e amministrativo, indirizzi di specializzazione diretti a evitare una contraddittoria ed impropria connotazione generalista del titolo".

Avvocati: le nuove specializzazioni e gli "indirizzi" specifici

Lo schema del decreto ministeriale chiarisce che l'avvocato potr� conseguire il titolo di specialista in non pi� di due dei 10 settori di specializzazione previsti, ovvero: diritto civile; diritto penale; diritto amministrativo; diritto del lavoro e della previdenza sociale; diritto tributario, fiscale e doganale; diritto internazionale; diritto dell'Unione europea; diritto dei trasporti e della navigazione; diritto della concorrenza; diritto dell'informazione, dell'informatica e della protezione dei dati personali (questi ultimi ritenuti settori "emergenti").
Inoltre, chiarisce il decreto, il titolo di specialista in uno dei tre settori tradizionali della professione (ovvero diritto civile, penale e amministrativo) si acquisir� unitamente alla specializzazione in almeno uno degli indirizzi specifici elencati nel provvedimento stesso.

Ad esempio, si tratta di diritto commerciale, successorio, bancario ecc. per il diritto civile; diritto penale della P.A., diritto penale della persona dei minori e della famiglia, ecc. per il diritto penale; diritto dell'ambiente, diritto sanitario, ecc. per il diritto amministrativo.

Specializzazioni forensi: meno discrezionalit� al CNF

Non solo, dunque, i settori assumono un carattere meno generico, ma si pone un freno alla discrezionalit� del Consiglio Nazionale Forense quanto al colloquio volto ad accertare la comprovata esperienza per ottenere il titolo.

Il colloquio, chiarisce il decreto, � diretto ad accertare l'adeguatezza dell'esperienza maturata nel corso dell'attivit� professionale e formativa nel settore di specializzazione.

Questo avr� luogo davanti a una commissione di valutazione composta da tre avvocati iscritti all'albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori e da due professori universitari di ruolo in materie giuridiche in possesso di documentata qualificazione nel settore di specializzazione oggetto delle domande sottoposte a valutazione nella singola seduta.

Il Consiglio nazionale forense nominer�, inoltre, un componente avvocato, mentre i restanti componenti sono nominati con decreto del Ministro della giustizia. La commissione sar� presieduta da uno dei membri "ministeriali" e deliberer� a maggioranza dei componenti una proposta motivata di attribuzione del titolo o di rigetto della domanda.



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