|
Data: 27/06/2018 23:06:00 - Autore: Marina Crisafi di Marina Crisafi - Dopo l'annuncio di ieri, è stato avviato ufficialmente alla Camera l'iter per il superamento dei vitalizi dei deputati e per la rideterminazione dei coefficienti pensionistici degli ex parlamentari, cavallo di battaglia da sempre del M5S. E' approdata oggi, infatti, sul tavolo dell'ufficio di presidenza la delibera, il cui fine, come illustrato dal presidente dell'assemblea di Montecitorio Roberto Fico è quello di "sforbiciare" oltre 1.300 assegni degli ex deputati. Il provvedimento sarà votato nella settimana tra il 9 e il 13 luglio, mentre entro il 5 luglio potranno essere presentati emendamenti, per entrare in vigore poi dal 1° novembre 2018.
Tagli ai vitalizi: risparmio di 40 milioni di euro l'anno[Torna su]
Il provvedimento stima un risparmio di circa 40 milioni di euro ogni anno andando ad agire su un totale di circa 1.400 vitalizi erogati dalla Camera, di cui 1.338 saranno ricalcolati al ribasso, mentre i rimanenti pur senza subire modifiche non potranno aumentare per via della clausola di sterilizzazione che li congela al 31 ottobre 2018, giorno precedente all'entrata in vigore delle nuove regole. Infatti, prevede il provvedimento che a decorrere dal 1° novembre 2018, gli importi degli "assegni vitalizi, diretti e di reversibilità, e delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata, diretti e di reversibilità, maturati, sulla base della normativa vigente, alla data del 31 dicembre 2011, sono rideterminati secondo le modalità previste dalla presente deliberazione". Inoltre che l'importo di tutti i trattamenti indicati, come "rideterminati ai sensi della presente deliberazione è rivalutato annualmente sulla base dell'indice ISTAT di variazione dei prezzi al consumo (FOI) sino alla data del 31 ottobre 2018".
Tagli vitalizi: tetto minimo[Torna su]
La delibera, nello specifico, prevede tagli dal 40 al 60% e introduce un tetto minimo applicabile nel caso in cui, "a seguito della rideterminazione operata ai sensi della presente deliberazione, l'ammontare degli assegni vitalizi, diretti e di reversibilità, e delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata, diretti e di reversibilità rideterminati, risulti ridotto in misura superiore al 50 per cento rispetto all'importo dell'assegno vitalizio, diretto o di reversibilità, o della quota di assegno vitalizio del trattamento previdenziale pro rata, diretto o di reversibilità, previsto per ciascun deputato dal Regolamento in vigore alla data dell'inizio del mandato parlamentare". In tal caso, infatti, "l'ammontare minimo determinato ai sensi del comma 5 è aumentato della metà".
Le reazioni politiche[Torna su]
Immediate le polemiche sulla delibera da parte delle opposizioni, che lamentano tra l'altro il fatto che il testo sia portato avanti solo alla Camera e non al Senato, oltre a vari "punti di debolezza". Per la maggioranza, invece, il provvedimento va bene così e "l'abolizione dei vitalizi avverrà in ufficio di Presidenza, dove sono stati introdotti, in una stanza chiusa" ha dichiarato ai microfoni di Radio Capital il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. "Li aboliremo con lo stesso metodo con cui sono stati introdotti, sarà un simbolo per far capire che l'era dei privilegi è finalmente finita" ha aggiunto. Gli ex parlamentari minacciano una class action[Torna su]
Dal canto loro, gli ex parlamentari riuniti in associazione hanno inviato ai membri dell'ufficio di presidenza della Camera una diffida stragiudiziale per bloccare la delibera dei tagli, minacciando una class action.
|
|