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Data: 30/06/2018 14:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate di Annamaria Villafrate - Il tema dei migranti divide ancora. L'accordo UE sulle migrazioni del 28 giugno (sotto allegato) non convince. Francia e Germania si dicono soddisfatti, riconoscono la necessità di uno sforzo condiviso sul tema della migrazione, ma "unicamente su base volontaria". Niente di nuovo quindi, nessun impegno reale, solo buoni propositi. Conte si dice soddisfatto, Salvini è prudente, Giorgia Meloni invece ritiene che sono stati fatti addirittura dei passi indietro. Tra le finalità dell'accordo il contrasto ai traffici illeciti, un maggiore sostegno ai paesi del Mediterraneo centrale e orientale, la creazione di piattaforme di sbarco, finanziamenti al Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa, la necessità di creare un partenariato con l'Africa, l'adozione di politiche di rimpatrio più efficaci e la necessità di riformare l'accordo di Dublino. Migranti: cosa prevede l'accordo UE[Torna su]
Dopo quasi 10 ore di lavoro, ecco gli obiettivi dell'accordo di Bruxelles sui migranti:
Accordo migrazione Ue: contenti e scontenti[Torna su]
All'indomani dell'accordo UE sui migranti il Presidente del Consiglio Conte si dice soddisfatto, perché l'UE promette di essere più vicina all'Italia sul tema dei flussi migratori del Mediterraneo. Matteo Salvini invece non si sbilancia. Aspetta di vedere i fatti. Nel frattempo dice no all'apertura di nuovi centri di accoglienza, promettendo tagli a quelli già esistenti, per mettere la parola fine alle speculazioni messe in atto da chi gestisce le cooperative. Giorgia Meloni ritiene che Conte, forse per inesperienza, si sia fatto raggirare da Merkel e Macron. Su alcuni punti dell'accordo infatti non sono stati fatti passi in avanti per l'Italia. Sul fronte europeo il Presidente Macron, felice che dall'accordo non siano insorti "obblighi" per gli Stati membri, considerato che la presa in carico dei migranti è prevista "unicamente su base volontaria", ribadisce che l'accoglienza riguarda solo l'Italia. La Merkel riesce a ottenere che "i movimenti secondari di richiedenti asilo tra Stati membri rischiano di compromettere l'integrità del sistema europeo comune di asilo e l'acquis di Schengen. Gli Stati membri dovrebbero adottare tutte le misure legislative e amministrative interne necessarie per contrastare tali movimenti e cooperare strettamente tra di loro a tale fine." I migranti sono quindi vincolati a restare nei paesi di primo accesso, tra i quali, naturalmente l'Italia. |
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