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Data: 10/07/2018 12:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate di Annamaria Villafrate - Per quanto riguarda le procedure previste dalla "legge antisuicidi" la parola d'ordine a cui i Tribunali devono attenersi è "continuità". Al debitore infatti deve essere data la possibilità di uscire dalla crisi e recuperare la propria capacità economica. Per questo le domande per accedere alle procedure previste dalla legge n. 3/2012 sono in costante aumento. I giudici di merito italiani dimostrano di aver compreso perfettamente le finalità della legge, omologando accordi e piani che mirano a contemperare gli interessi del debitore e del creditore. Vediamo:
Sovraindebitamento: cosa dice la legge[Torna su]
La l. n. 3/2012, nota come "legge antisuicidi", tutela quei soggetti che non possono essere assoggettati alle procedure concorsuali. L'art. 6, comma 2 lettera b) prevede infatti che può essere ammesso alla procedura solo il consumatore ossia "il debitore persona fisica che ha assunto obbligazioni esclusivamente per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta." Obiettivo della legge è la composizione dei contrapposti interessi che caratterizzano le posizioni debitorie e creditorie. Può essere ammesso al procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento chi si trova in una situazione tale perdurante squilibrio tra debiti e patrimonio prontamente liquidabile da rendergli difficile, se non impossibile, farvi fronte. Sovraindebitamento: aumentano le domande per l'ammissione alle procedure[Torna su]
Come negli auspici del legislatore, le procedure (accordo di ristrutturazione, piano del consumatore e liquidazione del patrimonio) previste dalla "legge antisuicidi" stanno riscuotendo un certo successo tra i consumatori. Fenomeno che sta producendo una giurisprudenza sempre più attenta al contemperamento degli interessi creditori e debitori. Diverse le pronunce accomunate dall'approvazione di accordi e piani in cui l'importo offerto dal debitore è superiore e quindi di maggiore soddisfazione per il creditore, rispetto a quello che si ricaverebbe dalla liquidazione del suo patrimonio. Del resto, uno degli obiettivi della legge n. 3/2012 è di garantire al debitore la conservazione di una quota del suo patrimonio per assicuragli la sopravvivenza e il recupero della propria forza economica. Sovraindebitamento: i giudici tagliano i debiti fino all'80%[Torna su]
La giurisprudenza di merito dimostra di aver recepito perfettamente la ratio della legge. Sentenze recenti dimostrano una particolare attenzione nei confronti del consumatore, attraverso tagli netti e decisamente consistenti dei debiti. Ecco alcuni esempi:
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