Data: 11/07/2018 15:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – Le pensioni e il superamento della legge Fornero sono i cavalli di battaglia nei programmi di Lega e Movimento 5 Stelle. Dalle parole ai fatti adesso bisogna stabilire in che modo attuare la riforma pensionistica. Da una lato si punta al taglio delle pensioni d'oro, ma non solo si pensa ad un incentivo per arginare l'esercito dei potenziali pensionamenti.

Riforma delle pensioni, si passa a quota 42?

Un arrivederci formale alla quota 41 per assestarsi a quota 42, una via di mezzo tra tutte le richieste, verso un taglio di spesa, che renderebbe la manovra più semplice da attuare.

In pensione potrebbero andare i lavoratori con 41 anni di servizio coperto da contributi (con tetto massimo di 2 anni di figurativi).

Si tratterebbe di una misura in sostituzione alla pensione anticipata. Un anticipo che per gli uomini sarebbe di quasi tre anni (considerato che nel 2019, restando così la normativa, servirebbero 43 anni e 3 mesi), mentre per le donne l'anticipo sarebbe di un solo anno (considerando che la pensione anticipata dal 2019 sarà con 42 anni e 3 mesi di lavoro).

Riforma pensioni, l'ipotesi del superbonus

Tra le ipotesi prese in considerazione, spunta anche un superbonus del 30% per arginare quota 100 e l'esercito dei potenziali pensionamenti. L'idea è quella di un incentivo che possa stimolare i lavoratori che lo vorranno a proseguire nelle loro attività

Si eviterebbe la temutissima la migrazione pensionistica paventata da Tito Boeri, presidente dell'Inps con l'inizio di quota 100 (e quota 41 poi), dunque i 750 mila pensionati in più nel breve e il milione di pensionati in ottica 2020. Un fardello troppo pesante per le casse dello Stato. Così la Lega, con Alberto Brambilla, pensa ad una ipotesi per contenere la migrazione pensionistica causata da quota 100 con l'introduzione di un superbonus del 30% in busta paga per chi continuerà a lavorare.

Riforma pensioni, i tagli previsti in cantiere

Il vicepremier Di Maio, in particolare, si è soffermato sui tagli, ma quali pensioni saranno soggette ai nuovi provvedimenti. Le modifiche riguarderanno «chi prende una pensione sopra i 4-5 mila euro netti e non ha versato i contributi - chiarisce il pentastellato - avrà un taglio dell'assegno in proporzione ai contributi versati». Per finire sulla questione annosa dei vitalizi: quella che arriva dovrebbe essere la settimana decisiva.


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