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Data: 30/07/2018 15:30:00 - Autore: Elena Quarta di Elena Quarta - Il mondo della matematica e quello della legge sono in apparenza distanti tra di loro, eppure sono da sempre profondamente interconnessi da un legame segreto. Il segreto legame tra legge e matematicaIl legame segreto è rintracciabile fin dalle prime pagine dell'innovativo testo del Prof. Viola ed è racchiuso in una frase di Leibniz: "Le parti, un giorno, di fronte ad una disputa, potranno sedersi e procedere ad un calcolo". In fondo che cos'è il processo se non la disputa descritta da Leibniz? Inoltre il momento processuale presenta tutte le caratteristiche di una situazione di interazione strategica tra le azioni del singolo e degli altri agenti, evocata da Nash nell'elaborazione della sua Teoria dei giochi. Non resta dunque che individuare la formula per risolvere la complessa equazione legislativa, e conferire così certezza al diritto attraverso modelli matematici. Va premesso che la maggior parte delle norme, tranne rarissimi casi, necessitano di interpretazione per poter essere applicate dal giurista, sia esso Avvocato, Magistrato, Accademico, Notaio o Studioso. Si comprende dunque l'importanza della scoperta di un modello matematico interpretativo, che si rivelerà di ausilio nell'attività quotidiana degli operatori del diritto. L'art. 12 delle PreleggiIl dato di partenza per il matematico o per il giurista che si approcci a risolvere un problema è partire dal dato certo. L'unico dato certo è rappresentato dall'unica norma che expressis verbis si occupa di interpretazione cioè l'art. 12 delle Preleggi rubricato appunto: " Interpretazione della legge". Come noto, questa disposizione prevede che:" nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore. Se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe; se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato".La formulazione dell'art. 12 citato esprime una disequazione (di primo grado), caratterizzata nello specifico dalla supremazia dell' interpretazione letterale (IL). Considerando che l'Interpretazione Letterale (IL) è posta su una posizione gerarchica superiore rispetto alle altre, si avrà IL > IS (Interpretazioni secondarie)IS = IR + AL + AIInterpretazione letterale (primo criterio) è MAGGIORE > IL > IR Interpretazione per ratio c.d. interpretazione teleologica (secondo criterio) IL > AL Analogia legis (terzo criterio) IL> AI Analogia iuris, principi generali (quarto criterio)Si comprende bene che l'Interpretazione Perfetta (IP) è solo quella esistente se e solo se (<=>) IL = IS; più chiaramente: IP = IL + IS <=> IL = IS. Questo avviene quando la disposizione legislativa è talmente chiara da non richiedere attività di interpretazione.Partendo da questo dato, il Prof. Viola è giunto ad elaborare una formula (1) la cui applicazione alle vicende processuali consentirebbe di prevederne l'esito.Questa formula è stata già applicata in via sperimentale su alcune vicende processuali che sono state poste all'attenzione della Suprema Corte giungendo a prevedere esattamente il contenuto delle decisioni (2). Un esempio è la previsione con successo degli esiti della pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione del 5.7.2017 (3), in tema di danni punitivi (4).
Connubio tra legge e ingegneria: visioni futuristiche della giustiziaQuesto modello può anche rappresentare un'ancora di salvezza per il problema del collasso dell'amministrazione della Giustizia, essendo un potenziale strumento di deflazione del futuro carico di lavoro degli Uffici Giudiziari, in quanto la previsione dell'esito incentiverà sempre più le parti a trovare un accordo. Di conseguenza questo avrà un impatto anche sugli strumenti a.d.r. (Alternative Dispute Resolution) come mediazione, negoziazione ed arbitrato , perchè più il processo diventa prevedibile, più gli strumenti poc'anzi citati prenderanno piede e si svilupperanno. La scrivente ritiene che la brillante idea elaborata nel testo avrà degli impatti, oltre che nelle aule di giustizia, anche in altri settori, come ad esempio il settore ingegneristico. Infatti, si potrebbero realizzare dei programmi nel settore dell'ingegneria informatica da diffondersi nell'ambito dei tribunali, degli studi legali, degli studi notarili, oltre che nell'ambito delle università. In altri termini il modello, già presentato (nella sua versione 1.3, poi migliorata) presso la Camera dei Deputati il 30.3.2017, può essere paragonato all'Elea 9003 Olivetti, tra i primissimi antenati del moderno personal computer. In conclusione questo testo rappresenta pienamente il lodevole intento dell'autore di restituire certezza al diritto, così permettendo al giurista, che quotidianamente si imbatte in problemi di interpretazione, di individuare la tesi preferibile (coerente con la legge). (1) IP : (IL ± ILn) ∘ (IR±IRn) ∘ [IL = 0 =>(AL±ALn)] ∘ [AL ≈ 0 => (AI ± Ain)]: - ± corrisponde a più (somma) oppure meno (sottrazione);- ∘ corrisponde alla composizione che in matematica vuol dire l'applicazione di una funzione al risultato di un'altra funzione, ovvero più semplicemente la composizione è una forma di "miscellamento" (non corrispondente alla somma aritmetica di più dati;- => corrisponde al significato di se...allora- ≈ corrisponde al significato di circa- n è una variabile corrispondente al numero di possibili interpretazioni dello stesso tipo (Si conceda il rinvio a E. QUARTA, La logica del giudice di fronte alla complessa equazione dell'art. 35-ter o.p. , Un affascinante viaggio alla ricerca dei valori incogniti, Galatina 2017, pag. 18-19. In riferimento all'applicazione di questo modello rispetto alle incertezze interpretative dell'art. 2929-bis c.c. si conceda il rinvio a E. QUARTA, Un nuovo approdo per Astrea: il debitore risponde dell'adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti, futuri e passati. L'innovazione della revocatoria semplificata ex art. 2929-bis c.c., una nuova tutela per il ceto creditorio 11 anni dopo CASS. SS. UU. 18 MAGGIO 2004 N. 9440, La Nuova Procedura Civile, 2, 2017 consultabile al link http://www.lanuovaproceduracivile.com/wp-content/uploads/2017/04/QUARTAarticolo-2929_-bis.pdf) (4) Si conceda il rinvio a E. QUARTA, Le Sezioni Unite scrivono l'ultimo capitolo del romanzo intitolato "punitive damages": un revival della concezione sanzionatoria della responsabilità civile nell'era 4.0. (Nota a Cassazione civile Sezioni Unite n. 16601 del 5 luglio 2017) in Obiettivo Magistrato Ottobre 2017 Dir. scientifica F. Caringella et al.,pag. 3 e ss. Dott.ssa Elena Quarta e-mail : elenaq87@virgilio.it Laureata cum laude e menzione speciale in Giurisprudenza e diplomata con particolare menzione presso SSPL "Vittorio Aymone" dell'Università del Salento. Assistente universitaria della cattedra di Informatica Giuridica presso Facoltà di Giurisprudenza della medesima Università. Ha frequentato la Scuola Pugliese di Notariato "Vincenzo Stifano" presso il Consiglio Notarile di Bari. Collabora con le Riviste specializzate della Dike "Rivista Notarile" (Dir. scientifico : Notaio Lodovico Genghini) ed "Obiettivo Magistrato" (Dir. scientifica Presidente Francesco Caringella et. al.). Autrice del volume monografico "La logica del giudice di fronte alla complessa equazione dell'art. 35 ter o.p.. Un affascinante viaggio alla ricerca dei valori incogniti" (Editore Congedo 2017) e del saggio " L'art. 238-bis T.U. Spese di Giustizia Una nuova spada di Damocle sulla disciplina inerente la procedura di conversione delle pene pecuniarie?" (Key editore 2018) |
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