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Data: 02/08/2018 16:00:00 - Autore: Marina Crisafi di Marina Crisafi - Chiuso il capitolo vitalizi per gli ex deputati, il M5S si prepara a un nuova battaglia "anti-casta", l'abolizione dell'impignorabilità dello stipendio dei parlamentari. È stata depositata infatti alla Camera la proposta di legge "Modifica all'articolo 5 della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, in materia di sequestrabilità e pignorabilità dell'indennità mensile e della diaria spettanti ai membri del Parlamento" (sotto allegata). Stipendio parlamentari: la legge del 1965Lo stipendio dei parlamentari, si ricorda, infatti, non può essere né pignorato né sequestrato. L'art. 5 della legge n. 1261/1965 sopracitata sottrae al sequestro e al pignoramento l'indennità parlamentare e la diaria dei parlamentari – impedendo, si legge nella relazione al ddl – "ai creditori dei deputati e dei senatori della Repubblica di rivalersi su queste somme per la soddisfazione delle loro pretese". "I cittadini – spiega la prima firmataria del ddl e vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni sul Blog delle Stelle - pagano le tasse e non godono di nessun privilegio; se anzi si trovano in difficoltà il loro stipendio può essere pignorato. Mi chiedo allora: perché un cittadino viene penalizzato rispetto ad un parlamentare?" Da qui la proposta di legge che, prosegue la deputata 5Stelle, mira a rimuovere "una norma che può essere percepita come immotivata diseguaglianza", rispettando "il principio sancito dall'articolo 3 della Costituzione – perché - i parlamentari devono essere trattati esattamente come un qualsiasi altro lavoratore italiano". Stop impignorabilità stipendi parlamentari: la pdlLa pdl composta da un unico articolo, pertanto, dispone l'abrogazione del quarto comma dell'articolo 5 della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, il quale prevede che "L'indennità mensile e la diaria non possono essere sequestrate o pignorate»" e contestualmente l'assoggettamento, ai fini del pignoramento e del sequestro delle indennità e delle diarie dei membri del Parlamento, alle "disposizioni dell'art. 545 del codice di procedura civile".
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